Gli attentati in Germania? «Colpa della Merkel»

Sondaggi contrari, alleati in rivolta, opposizione in affondo: la recente serie di attacchi terroristici in Germania ha riportato Angela Merkel sulla graticola. L'opinione prevalente è che l'arrivo del terrore sul suolo tedesco sia da imputare alla politica di accoglienza dei profughi mediorientali dettata dalla cancelliera. Il 75% dei tedeschi, rivela un sondaggio YouGov, non crede che l'allarme sia finito e si aspetta nuovi attacchi jihadisti, mentre il 52% ritiene che gli attentati siano la conseguenza della politica di apertura decisa da Merkel (nel 2015 la Germania ha accolto 1,1 milioni di profughi siriani, afgani e iracheni). Più in generale, l'intera politica migratoria è messa in discussione: il 48% si dice «del tutto in disaccordo» (e un altro 18% «abbastanza in disaccordo») con il «ce la faremo», il mantra che la cancelliera ripete da mesi ogni volta che risponde a domande sulle sfide dell'integrazione. Bilancio finale del sondaggio: solo l'8% dei tedeschi ha ancora fiducia nella cancelliera.

Priva di chiari eredi politici, la criticatissima Merkel sopravvive perché a inizio anno il flusso di profughi si è interrotto grazie anche all'accordo Ue-Turchia. I rapporti in rapido deterioramento con Ankara dopo il recente tentato golpe (oggi 30mila sostenitori di Erdogan sfileranno a Colonia) rischiano di peggiorare la situazione.

Noam Benjamin

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