Cara "donna che ancora non c'è" per cortesia si svegli, esca da quella situazione e vada a riprendersi l'amore e la felicità.
La vita è una sola e sprecarla nei rimpianti e nei tarli mentali non ha alcun senso.
Lei è una donna capace e fiera come tutte noi, non si faccia mettere i piedi in testa da uno dei tanti conigli che affollano il mondo. Lui ha ampiamente dimostrato di essere incapace di vedere un pollice oltre il proprio naso, ma lei che lo sa fare (è donna, sono sicura di questa sua dote) corra incontro a chi l'ha fatta e la fa stare bene davvero, non solo in sogno. Alla peggio le dirà un secco no e allora piangerà, ma saranno lacrime consapevoli di chi ha tentato il tutto per tutto per la propria felicità. Se quello che la blocca nel fare questo passo è la paura di restare sola, allora mi dia ascolto: la sua storia conferma il detto «meglio soli che male accompagnati».Ci pensi, cara amica.
Wilma
Cara Annamaria (scusa la confidenza, ma dopo aver condiviso con te tante storie mi sembra di conoscerti), la vita e gli amori sono una partita che si gioca una volta sola. Puoi ripercorrerli con la mente fino a consumarti nel ricordo. Ma in nessun caso puoi cambiare il risultato. Quello che è stato è stato. E forse è stato perché doveva essere. Ognuno di noi ha un destino che è frutto, appunto, di quello che siamo: dei punti di forza e delle debolezze, dello slancio entusiasta verso l'altro o il futuro e del compiacersi accidioso e un po' malato per le «storie» vissute nella penombra dell'incertezza. Questo determina le nostre decisioni, che sono per definizione giuste nel momento in cui le prendiamo. Guardare indietro è sempre un errore: sono gli sbagli ad arricchirci. Ed è il dolore a renderci forti. Un grande poeta libanese, Kahlil Gibran, ha scritto pagine che mi sembrano molto belle in proposito: «Quanto più a fondo scava il dolore nel vostro essere, tanta più gioia potrete contenere. Quando siete felici, guardate in fondo al vostro cuore e scoprirete che è solo quello che vi ha procurato dolore a darvi gioia. Quando siete tristi, guardate ancora dentro di voi e scoprirete di piangere per quella che è stata la vostra gioia».
Mario Di Nolfo (Catania)
Cara amica, lei incarna quel tipo di donna sempre alla ricerca e mai contenta. Sempre impegnata a trovare l'uomo dei sogni, il cavaliere, il solito principe azzurro senza rendersi conto che resterà un sogno infantile. Nello stesso tempo però, mi sembra che non abbia ben chiaro quali siano le cose importanti per lei, illudendosi che il saltare da un uomo all'altro la aiuti a chiarirsi le idee. Un uomo taxi con funzione di autoanalisi. Come fa poi a stupirsi di essere rifiutata? Un consiglio non richiesto: stia da sola per un po', vedrà che questo la aiuterà a comprendersi un po' di più.
Luisa
Come la capisco. Gli uomini, lo sappiamo bene, non conoscono le zone grigie. Per loro esiste solo o di qua o di là. Non capiscono le nostre incertezze, i momenti di dubbio. Chiedere aiuto è operazione inutile. Hanno solo bisogno di essere rassicurati, essere al centro dell'attenzione, essere loro quelli da aiutare. Non mi stupisco che l'abbia lasciata andare senza combattere, senza trattenerla. Lei ha avuto un momento di esitazione, ma non è concesso, aspettare non rientra nell'orizzonte maschile. Si faccia coraggio e si rassegni.
Cara donna che ancora non è, un tempo la saggezza popolare avrebbe commentato la sua storia con un'espressione poco elegante ma efficace: le minestre riscaldate non funzionano mai. Tornare a vecchi amori è un errore che spesso si paga caro, in tanti prima di lei possono testimoniarlo. E lei se ne è accorta praticamente subito. Ha rivisto l'uomo che l'aveva lasciata e che lei aveva rimpianto idealizzandolo e ne ha avuto l'impressione di una persona banale e noiosa. Ma la sua storia con l'«uomo che vorrei», se è una storia vera, non finirà qui. Se lui prova ancora qualche cosa per lei non potrà respingerla. E lei deve vincere il suo orgoglio e le sue paure e fare il grande passo ritornando da lui. Questo sì è un rischio, che lei non riesca a mettere da parte orgoglio e paura, i due peccati che sono la morte dell'amore.
Stia attenta: finirebbe per pentirsi amaramente delle sua mancanza di coraggio. Quanto all'«uomo che vorrei», mi sembra impossibile che la strada sia già chiusa. Se quello che vi unisce è un legame profondo, sarà stato solo un episodio di un amore vero.Marcello Di Rissio
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