Caselli demolisce la politica dei due forni del M5S: "Opportunismo"

Gian Carlo Caselli, magistrato in pensione famoso per la battaglia, nei tribunali, contro Cosa nostra, in un'intervista all'Huffington Post si sofferma anche su alcuni temi di stretta attualità politica. E senza troppi giri di parole osserva: "Onestà, onestà, onestà è uno slogan promettente. Ma deve tradursi in cifra operativa. Per esempio, con una lotta seria (anche col carcere) contro la grande evasione fiscale". In altre parole Caselli sembra dire: dopo tante chiacchiere voglio vedere cosa faranno per avere più onestà.

Quando gli ricordano che nel 2013 fu una delle dieci persone più votate nelle "Quirinarie" del Movimento 5 Stelle (la consultazione online con il cui i pentastellati intendevano scegliere il miglior candidato per la poltrona di Capo dello Stato), Caselli ammette: "Mi fece piacere, perché quelli erano i tempi dei grillini ruspanti, autentici". Una frase, questa, che innesca una critica al movimento di oggi: "Hanno registrato una clamorosa impennata ed è inevitabile che, prima o poi, toccherà a loro governare. E a quel punto vedremo se, dalla propaganda, che consente di dire tutto, passeranno alle cose concrete".

Sulle possibili alleanze dei grillini, per tentare di formare un governo, Caselli non nasconde critiche e qualche preoccupazione. L'eventuale accordo con il centrodestra non lo gradirebbe affatto ("non è in cima alle mie aspettative"), quanto ad un asse con la sinistra, l'ex magistrato la vede così: "Parlano di un 'contratto'.

Quando sarà scritto nero su bianco, capiremo finalmente verso quale parte guardano davvero. Prima di allora la cosiddetta 'politica dei due forni', più che la responsabilità, richiama l'opportunismo". Parole, queste, che pesano come macigni.