Ci sarebbero gli Emirati Arabi dietro l'attacco hacker dello scorso maggio ai siti web dei media ufficiali del Qatar che è stato all'origine dell'attuale grave crisi del Golfo che vede contrapposti al Qatar (sostenuto dalla Turchia e dall'Iran) uno schieramento composto da Egitto, Arabia Saudita, Bahrein e Yemen. È quanto sostiene il Washington Post in un articolo che cita fonti dell'intelligence Usa. Secondo il giornale della capitale americana, le frasi dell'emiro Tamim bin Hamad al-Thani che esprimevano sostegno a Iran e Hamas e bollavano duramente Israele sarebbero state manipolate in modo da screditarlo agli occhi degli alleati occidentali. E sarebbero servite come pretesto per scatenare la dura reazione del quartetto guidato dal Cairo e da Riad.
Abu Dhabi ha reagito negando ogni responsabilità: l'ambasciata emiratina a Washington ha emesso un comunicato in cui definisce «falsità» le accuse contenute nell'articolo del Washington Post.
Quale che sia la verità, è certo che la crisi rimane irrisolta, nonostante il recente viaggio nella penisola arabica del segretario di Stato americano Rex Tillerson. La contrapposizione dei due blocchi che si sono formati pro e contro il Qatar rimane, tanto è vero che il ministro degli Esteri francese Yves Le Drian è in questi giorni nel Golfo e sta facendo la spola tra Doha, Abu Dhabi, Kuwait City e Riad con l'intenzione di mediare tra le parti in causa e un altro viaggio con simili obiettivi dichiarati è stato annunciato per i prossimi giorni dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
A complicare la già intricata situazione, che mette in particolare Donald Trump in difficoltà nei rapporti con i suoi alleati arabi, ci sono i complessi risvolti militari di questa vicenda.
Nel Qatar, infatti, c'è la più importante base militare Usa della regione, ma anche la Turchia ne ha una (la sua unica all'estero) e sta continuando a inviarvi uomini col palese intento di mostrarsi il più fidato alleato di al-Thani. Inoltre, circola l'ipotesi che Doha intenda offrire anche all'Iran di aprire una base sul suo territorio. Ma forse si tratta di voci messe in giro ad arte da egiziani e sauditi per isolare il Qatar.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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