Difende il padre in una lite ventiseienne in fin di vita

NapoliUn «vaffa...» che stava per trasformarsi in tragedia a Santo Stefano. Sabato scorso nella tarda sera, una moto con due persone a bordo, sfreccia in via Cedronio, vicolo dei quartieri spagnoli, rione ad alta densità criminale, situato a ridosso del centro di Napoli. I due sfiorano pericolosamente una donna che stava uscendo dall'auto, per fare ritorno a casa. La scena si svolge sotto gli occhi del marito e del figlio della barcollante signora, che hanno un gesto di reazione. Soprattutto il marito manda un «vaffa» e qualche maledizione ai due centauri che poi spariscono nel buio. Sembra finita li ma, a Napoli, le liti stradali sono frequenti e soprattutto spesso finiscono con ferimenti o peggio ancora con funerali.

Poco dopo infatti, la moto si rimaterializza, con tre persone a bordo questa volta. I malviventi prendono di mira il marito della donna ma, in suo soccorso interviene il figlio, Salvatore Vitiello di 25 anni. Il ragazzo si fa avanti e viene accoltellato all'addome da uno dei tre delinquenti. Compiuta la spedizione «punitiva» i tre si dileguano, favoriti dalla omertà dei quartieri spagnoli.

Salvatore viene portato in ospedale e sottoposto subito a un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni sono molto gravi, la coltellata gli ha provocato lo spappolamento della milza e la perdita di molto sangue. E, mentre il generoso ragazzo era ricoverato tra la vita e la morte, gli agenti del commissariato di San Ferdinando, con il vicequestore Nino Annunziata, iniziavano la caccia ai tre accoltellatori. Duro il lavoro per gli investigatori, in un quartiere dove l'omertà è la regola fissa.

Gli agenti hanno visionato dei filmati estratti da alcune telecamere installate davanti a negozi ed abitazioni. C'è riserbo sulle indagini ma, un poliziotto dice: «Siamo sulla pista giusta per arrivare alla identificazione dei tre malviventi».

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