Sono giorni di scontri in Kerala, uno stato dell'India sud-occidentale, perché due donne sono entrate per la prima volta nel tempio induista di Sabarimala, uno dei più sacri del Paese. Un gesto storico e scioccante che dà seguito alla sentenza dello scorso settembre della Corte Suprema, che ha cancellato il divieto di ingresso alle donne in età mestruale, dai 10 ai 50 anni, considerate «impure», nel tempio sorto nel luogo in cui secondo la tradizione Ayyappan, una delle principali divinità induiste, meditò dopo aver ucciso la potente demone Mahishliduisti.
Le due eroine sono Bindu Ammini, 42anni, e Kanaka Durga, 44, che ieri all'alba hanno compiuto il loro storico gesto dopo aver percorso la ripida salita di cinque chilometri che dal villaggio di Pamba porta al tempio. Le donne - vestite di nero e con il capo coperto - erano scortate da alcuni agenti di polizia, molti dei quali in borghese, che le hanno protette dall'ostilità dei numerosi uomini che da settimane stanno cercando di impedire l'ingresso nell'area sacra alle donne, che malgrado la sentenza secondo gli oltranzisti la profanerebbero.
Nei giorni scorsi decine di migliaia di donne avevano formato una catena umana lunga 620 chilometri per rivendicare il loro diritto a entrare nel tempio di Ayyappan in osservanza della sentenza della Corte Suprema e «a sostegno dell'uguaglianza di genere». Alla formazione del «muro di donne», appoggiato anche dal governo comunista dello stato del Kerala, avevano partecipato anche dipendenti statali e studenti, cui le scuole e università hanno dato il permesso di assentarsi.
La sentenza della Corte Suprema non è stata accettata dagli integralisti indù, che nelle ultime settimane non hanno esitato a usare anche la forza per impedire che la sentenza venisse applicata, ciò che ha condotto all'arresto di oltre 2mila persone. Anche il premier nazionalista Narendra Modi sostiene la loro battaglia, affermando che i giudici della Corte Suprema non abbia rispettato la loro fede. La Corte suprema analizzerà i ricorsi alla sua sentenza a partire dal 22 gennaio.
Il gesto delle due donne ha scatenato l'inferno. I custodi hanno chiuso per un'ora il tempio per compiere «rituali di purificazione», malgrado le due donne siano entrate da un ingresso secondario e non dai diciotto scaloni sacri.
Nel frattempo proteste violente scoppiavano in tutto il Kerala, e in particolare davanti al Parlamento statale a Thiruvananthapuram, la capitale dello Stato, con decine di donne tradizionaliste che hanno chiesto le dimissioni del capo del governo, Pinarayi Vijayan, che aveva definito il gesto «un momento storico».Quasi tutti i templi induisti vietano l'ingresso alle donne durante il periodo mestruale, quello di Ayyappan era, almeno fino alla sentenza, uno dei pochi a vietare l'ingresso a tutte le donne tra i 10 e i 50 anni.
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