Espulso tunisino: aveva contatti con Anis Amri

Espulso tunisino: aveva contatti con Anis Amri

Conosceva l'attentatore di Berlino Anis Amri, il trentaseienne tunisino Sayed Yacoubi espulso dall'Italia perché considerato «socialmente pericoloso» dalla polizia.

Nato a Oueslatia in Tunisia, il 30 aprile scorso era partito da Belpasso, in provincia di Catania, diretto in Francia. In Sicilia l'uomo frequentava integralisti islamici con i quali si teneva in contatto utilizzando il traffico dati dello smartphone.

Irregolare sul territorio nazionale, una decina di giorni fa stava cercando di lasciare in tutta fretta il Paese dopo aver appreso la notizia del rimpatrio di Ashraf Mohamed Gamaleldin Mohamed Aly Omar, egiziano legato ad Amri. Bloccato il 2 maggio a Torino a seguito di un'indagine della Digos di Catania, dopo essere stato portato al Cpr del capoluogo piemontese ieri, 12 maggio, Yacoubi è partito per la Tunisia con un volo di sola andata dall'aeroporto di Fiumicino.

Si tratta da inizio anno del rimpatrio numero 42, il centosettantaquattresimo di persone gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso da gennaio 2015 ad oggi. Al centro dell'indagine una scheda sim italiana che Yacoubi aveva fornito ad Amri all'uscita dal Centro di identificazione ed espulsione di Caltanissetta, utilizzata dall'attentatore di Berlino nei mesi di giugno e luglio 2015.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, il tunisino aveva mantenuto i rapporti con il terrorista e aveva contatti anche con

altre persone radicalizzate. Yacoubi frequentava un connazionale e amico dello stesso Amri, attualmente domiciliato a Berlino, e era ritenuto trait d'union tra questo e Yacoubi. Le sue posizioni integraliste sono «attestate».

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