Forza Italia sceglie Poli Bortone Ma adesso deve convincere Fdi

In Puglia si punta sull'ex ministro, che ha aderito al partito della Meloni. La leader: «Solo se serve a unificare la coalizione». E Fitto attacca ancora

«Dopo la nostra riunione, proponiamo all'unanimità la senatrice Poli Bortone quale candidato, con la lista di Salvini e tutti gli altri che si riconoscono in questa coalizione, augurandoci che questa candidatura sia condivisa e accettata dalla stessa senatrice e condivisa con Fratelli d'Italia e Salvini. Ci auguriamo che sia la candidatura migliore per rappresentare l'intero centrodestra». La proposta non viene per il momento raccolta dalla ex senatrice. Adriana Poli Bortone, 71 anni, leccese, città di cui è stata sindaco tra il 1998 e il 2007, ministro dell'Agricoltura nel primo governo Berlusconi, figura stimata e radicata in Puglia, sta valutando con attenzione la possibile discesa in campo. Ha avuto contatti telefonici con Silvio Berlusconi e personalmente ha aperto più di uno spiraglio. Il problema è il veto posto da Giorgia Meloni e da Fratelli d'Italia, partito a cui la Poli Bortone ha aderito da circa un anno. «Devo sentire il mio partito per capire se ci sono le condizioni» spiega la Poli Bortone. «Quello che è accaduto, ovvero la rottura di un fronte non è piacevole. Per questo discuteremo e vedremo che decisioni assumere specie dopo che Ncd ha detto che farà la bicicletta con Schittulli. Io non sono un organismo a sé stante».

Giorgia Meloni - come comunicato telefonicamente allo stesso Berlusconi - è orientata verso il «no». A meno che sul nome della Poli Bortone non converga l'intera coalizione, Fitto compreso (che nel pomeriggio accusa Berlusconi di avere assunto una linea da «cupio dissolvi»). «La proposta di Fi di candidare a presidente una nostra storica e apprezzata esponente quale Adriana Poli Bortone è motivo di orgoglio ma avrebbe significato solo se servisse a unificare tutta la coalizione. Se finisse con l'essere ulteriore motivo di divisione non sarebbe per noi possibile aderire a questa ipotesi. Perché così si finirebbe a ragionare in un'ottica perdente quando invece c'è la possibilità di essere competitivi». La Lega, invece, assume un atteggiamento prudente. Prima fa bocciare il nome proposto da Luigi Vitali, per bocca del senatore Raffaele Volpi, poi però è lo stesso Salvini ad assicurare che l'accordo ci sarà.

A questo punto sono in campo tre opzioni, tre vie possibili per uscire dal labirinto pugliese. La prima prevede la candidatura della Poli Bortone da parte di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia (con l'addio del partito della Meloni a Francesco Schittulli). La seconda è la candidatura «autonoma» dell'ex sindaco di Lecce, con l'addio di quest'ultima a Fdi. La terza è la presentazione di un nuovo candidato da parte di Forza Italia da opporre all'oncologo appoggiato dai fittiani, da Ncd e Fratelli d'Italia-An.

Non c'è ancora un'idea chiara del candidato su cui eventualmente convergere perché si confida nella possibilità di convincere la Meloni e la Poli Bortone (tra i pochi nomi che circolano quelli dell'amministratore delegato di Saicaf, Antonio Lorusso, e di «miss preferenze» Federica De Benedetto, così come non è esclusa la discesa in campo del coordinatore Vitali), le cui risposte vengono considerate «interlocutorie». Probabilmente un quadro più chiaro si avrà nella giornata di oggi quando Matteo Salvini e Giorgia Meloni si incontreranno di persona per definire insieme come procedere in Puglia. Un faccia a faccia che potrebbe produrre nuove sorprese.

di Fabrizio de Feo

Roma

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