Migranti, l'Austria muove l'esercito: via ai controlli al confine del Brennero

La minaccia è diventata reale. L'Austria ha dato il via ai controlli sui migranti con l'ausilio dell'esercito. Le operazioni sono scattate nella zona della barriera autostradale di Schoenberg a circa 25 chilometri dalla frontiera con l'Italia del Brennero. Per i controlli sono state chiuse tre delle quattro corsie. Sono state controllate un centinaio di autovetture ma anche furgoni ed autobus. Otto funzionari di polizia e sedici soldati hanno controllato alla stazione ferroviaria di Matrei am Brenner anche i treni merci provenienti dal nostro Paese. I convogli merci vengono infatti utilizzati spesso dai profughi per raggiungere Austria e Germania con la speranza di non essere scoperti.

Sul treno partito da Bolzano e diretto a Monaco di Baviera sono state trovate due donne e quattro uomini originari della Costa d'Avorio, Nigeria e Burkina Faso. Le sei persone viaggiavano all'interno di un serbatoio vuoto dove normalmente è contenuto gas liquefatto. Nel dicembre del 2016 due immigrati illegali che viaggiavano su un treno merci erano stati trovati senza vita a Woergl in Tirolo. Come sostengono le forze di polizia del Tirolo, l'operazione della scorsa notte è solo la prima di una serie di controlli mirati con l'ausilio dell'esercito. Entro la fine di agosto sono previste 36 operazioni che saliranno a 81 nel corso del mese di settembre. «Non ci interessano le questioni politiche che si rincorrono, noi siamo sollevati perchè possiamo usare al meglio le nostre forze», hanno detto i rappresentati della polizia del Tirolo. Dall'inizio del 2017 le autorità austriache, nel sostenere «un forte aumento di immigrati clandestini», affermano che «sono stati 465 i tentativi di ingresso illegale sul territorio a bordo dei pullman internazionali».

Niente di illegale assicurano da Bruxelles.

«È possibile, in base al codice delle frontiere di Schengen, fare dei controlli di Polizia proporzionati nelle zone di frontiera: è una cosa consentita dal codice Schengen», ha spiegato Tove Ernst, portavoce della Commissione Europea per le migrazioni.