Migranti, per la Ue "l'emergenza non esiste". Flessibilità solo per il terremoto

Migranti, per la Ue "l'emergenza non esiste". Flessibilità solo per il terremoto

Roma - Strano paese, l'Italia. Ancor di più se visto da Bruxelles, dove neppure ciò che di straordinario accade - complice un complesso «mix» di diffidenza, prudenza e comprensione - viene letto in maniera univoca. Doppio binario, allora, per quanto riguarda la linea prevalente all'Eurogruppo in programma domani, cui parteciperà un ministro dell'Economia Padoan già pronto alla battaglia sulla manovra di aggiustamento («i problemi dell'Europa nascono a Bruxelles e talvolta a Francoforte», ha detto a Davos). La Ue pare intenzionata ad aprire alla flessibilità più volte chiesta dall'Italia, ma solo a proposito dei costi legati ai ripetuti terremoti che continuano a squassare l'Italia Centrale. Sarà, invece, abbastanza rigida nella chiusura su quelli legati all'immigrazione, già cavallo di battaglia dell'ex premier Renzi. Un fenomeno che secondo la logica di Bruxelles va avanti da anni e dunque è arduo considerare non prevedibile ed eccezionale. E i cui costi, in confronto al Pil italiano, sono «peanuts», noccioline. Questo malgrado il fatto che alcuni Paesi continuino a non applicare le decisioni del Consiglio sul ricollocamento dei rifugiati, come invano ricordato dagli italiani (ancora ieri Renzi lo denunciava nel suo blog, lamentando un'Europa che invia «letterine ridicole per chiedere assurde correzioni sul deficit» mentre tollera l'«inadempienza sugli immigrati»). Ma nell'Eurogruppo la linea resta che sia difficile considerare un fenomeno «atteso e prevedibile» come quello delle migrazioni alla stregua di un evento straordinario. Eppure lo stesso concetto, ribaltato, è quello che fa ritenere in un certo senso «strutturale» il danno subito a causa dei ripetuti terremoti nell'Italia centrale.

Finora l'esecutivo Ue ha sempre ricordato che i costi a breve, legati all'emergenza, sono esclusi dal computo. Una distinzione diventata fragile in presenza di fenomeni sismici ripetuti nel tempo, come ha riconosciuto il commissario Moscovici ed è scritto nel documento programmatico di bilancio 2017.

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