Ong, rimpatri e 280 milioni Dall'Europa nuove promesse

Interventi in Libia, hot spot in Italia e i soliti «impegni» Roma scrive a Frontex: aprire i porti di Spagna e Francia

In attesa che la riunione dei ministri degli Interni che si terrà domani a Tallinn mostri nel concreto che cosa i governi dei Paesi nostri partner europei sono disposti a fare in merito alla grave crisi migratoria denunciata dall'Italia, dalla Commissione europea arrivano molte buone intenzioni (sotto forma di un comunicato che illustra un «piano d'azione» a nostro sostegno), ma anche una serie di precise richieste a Roma perché ne renda più facile l'attuazione. È toccato al vicepresidente della Commissione, l'olandese Frans Timmermans (che ha anche raffreddato le «giuste aspettative» italiane ricordando che «altri 27 Paesi Ue potrebbero avere opinioni diverse»), il compito di illustrare le annunciate misure a sostegno del nostro Paese alle prese con un'ormai insostenibile invasione di fatto. Si tratta di misure immediate - da nuovi hot spot in Italia a fondi da destinare a Tripoli - che possono essere adottate dagli Stati membri, dalla Commissione, dalle agenzie europee e dall'Italia stessa. E che dovranno però essere discusse domani nel cruciale vertice in Estonia. Ecco i punti principali:

FONDI PER LA LIBIA

Previsti 46 milioni per contribuire allo sforzo di contenimento dell'ondata migratoria di concerto con l'Italia

SOLDI ANCHE ALL'ITALIA

Stano al piano dell'Unione europea anche all'Italia spetterebbero altri 35 milioni.

IL REINSEDIAMENTO

In pratica l'apertura di vie legali all'immigrazione da Paesi come l'Egitto, il Sudan, il Niger e la Libia, d'intesa con l'agenzia Onu per i rifugiati.

IMPEGNO DELLE AGENZIE UE

Viene messa a disposizione dell'Italia una riserva di reazione rapida della guardia di frontiera e costiera europea, forte di 500 esperti sul rimpatrio da schierare su nostra richiesta. Inoltre è previsto l'aumento del numero delle unità mobili che contribuiscono al trattamento delle domande d'asilo.

LA MISSIONE TRITON

Il governo italiano ha scritto al direttore dell'Agenzia di Guardia costiera e di frontiera europea Frontex, per ottenere una revisione del piano europeo sui migranti che aggiri il no annunciato da Francia e Spagna alla apertura dei propri porti alle navi con i rifugiati che attualmente arrivano solo in Italia.

FONDO PER L'AFRICA

Si chiede ai Paesi Ue di contribuire con ulteriori 200 milioni di euro garantendo un finanziamento analogo per il 2018 e oltre da parte del bilancio Ue e degli Stati.

RICOLLOCAMENTO DEI RIFUGIATI

È il punto dolente che ha spinto Timmermans a chiedere ai partner Ue «di fare tutti ciò che hanno promesso», ma è proprio qui che le parole cozzano contro i fatti: Ungheria, Polonia e Cechia hanno già escluso di voler accettare rifugiati provenienti dall'Italia, e anche se Francia e Germania hanno preso a parole l'impegno di sostenere l'Italia, la stessa Francia insieme alla Spagna ha già annunciato la chiusura dei propri porti alle navi cariche di «profughi economici», per non parlare dell'Austria che manda addirittura i blindati al Brennero.

UN CODICE DI CONDOTTA ONG

Ma anche all'Italia viene chiesto molto. Per evitare (parole di Timmermans) che con il loro modo di posizionare le loro navi vicino alle coste libiche «si crei un fattore di attrazione dei migranti», al nostro Paese viene chiesto dui stilare un codice di contotta per le Ong.

LE DOMANDE D'ASILO

È il vero e proprio imbuto giudiziario che blocca i rimpatri dall'Italia di chi non ne ha diritto. Si chiede all'italia di accelerare la gestione dei ricorsi.

I RIMPATRI

Come conseguenza del punto precedente, il nostro Paese dovrà garantire una più rapida procedura per le espulsioni.

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