In queste festività di grandi sciagure per cielo e per mare se ne nasconde una piccola come un presepe, ma come tutte le miniature anch'essa stracarica di emozione, di suggestioni e di tanta tenerezza. É piccolo l'aereo, un classico piper, che tornando dalla festa di fine anno in Florida precipita nelle foreste attorno al lago Kentucky. Piccolo l'equipaggio, una famiglia americana composta da padre, appassionato di volo, mamma, due bambine di 9 e 7 anni, con cugina 14enne al seguito. Ma soprattutto è piccola, piccolissima, la sola superstite della tragedia, proprio la creatura più giovane e più indifesa di una famiglia distrutta.
Quando riapre gli occhi dopo il terrore e lo sfacelo dello schianto, la piccola Annie - nome di fantasia - potrebbe esplodere nella disperazione ed esaurire quel che resta della sua vita in pianti, rassegnazione, inedia, fino a chiudere gli occhi per sfinimento, per fame, per freddo, seguendo con un po' di ritardo il tragitto dei suoi cari. Ma nei bambini, dentro il loro spirito, è ancora tutto quanto fresco e intatto. Caricato a molla, più di ogni altra passione accessoria, l'istinto della vita, non ancora intaccato e corroso dalle ossidazioni degli anni, con il loro strascico venefico di disillusioni e di pessimismo. Se il destino ha concesso un domani in cui sarà donna, madre e chissà che altro, magari commessa o magari pianista, se il destino vuole questo, la forza indomabile che alberga dentro la bambina è pronta a raccogliere l'opportunità. Eccola insanguinata e scossa improvvisarsi eroe, forte come una leonessa, più forte della morte e della disperazione. Annie cammina barcollante e piangente per un lungo tratto, cercando cocciutamente e valorosamente la salvezza, da qualche parte. La guida una stella cometa che vede solo lei. Finalmente, là in fondo, dopo tanto silenzio e tanta solitudine, in mezzo alla natura più intatta e più ineffabile, la prima dimora umana...
Quando il padrone di casa apre la porta, avendo avvertito bussare debolmente, si trova davanti un quadro che non dimenticherà mai: come un'acerba madonna addolorata, vestita solo di dolore e di spavento. «Sanguinava dal naso e dalle gambe - racconterà poi l'uomo -, sanguinava tanto. Era senza scarpe, aveva soltanto un calzino, povera bambina». Le restano poche forze per le parole essenziali di un cucciolo affranto: «Siamo caduti con l'aereo di papà. Sono tutti morti. La prego, mi tenga qui con lei».
In questa sua seconda vita, iniziata così presto, Annie si ritrova subito ricompensata con un po' di fortuna, quella negata nella prima: l'uomo, il primo uomo incontrato casualmente, è un medico, un ortopedico di 71 anni che non perde un attimo per curarla e per chiamare i soccorsi. Poche ore dopo, mentre in ospedale gli psicologi cercano pietosamente di recuperarla dal suo profondo stato di choc, la Polizia comunica la buona notizia: «Fatica a ricordare e a parlare, ma ce la farà».
Così bambina e così innocente, Anny è già una gran donna. Lei assieme a tanti altri suoi coetanei in tante altre parti del mondo, tutti capaci di dimostrare che cosa significhi aggrapparsi alla vita, lottare per difenderla, resistere per salvarla. Forza e volontà, tenacia e coraggio: doti che nel mondo dei grandi tendiamo ad accreditarci in esclusiva, come le sviluppassimo solo per anzianità, tali e quali gli avanzamenti della carriera. Ma evidentemente proseguendo negli anni finisce per sfuggirci dal ragionamento l'elemento fondamentale e decisivo, quell'energia ancestrale e inspiegabile che a un certo punto trasforma i piccoli uomini e le piccole donne in indomabili lottatori, più forti delle paure e degli incubi.
Probabilmente i bambini sono ancora vicinissimi alla sorgente della vita, ne conservano intonse la carica e le qualità più genuine, senza modifiche e aggiustamenti. Li abbiamo visti resistere per giornate intere sotto le macerie delle calamità naturali. Li abbiamo visti sopravvivere all'Olocausto. Li vediamo entusiasti persino in mezzo alla miseria, là dove gli uomini fatti gettano la spugna. Riescono a sorridere.
La verità è che i bambini, per quanto possano risultare anche carogne e rompiscatole, frignoni e viziati, restano persone serie. Cadono e si rialzano. Perdono, ma non cedono. Si stancano, eppure non la smettono.
Sanno prendere la vita per il verso giusto, di petto e di traverso. Hanno sempre voglia di inventarsi un sogno. I bambini fanno evoluzioni incredibili nel sublime, direbbe Celine. I bambini danno del tu agli angeli. Purtroppo, presto o tardi anche loro diventano adulti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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