Siparietto all'insegna della dolcezza per la seconda giornata pugliese dell'ex premier. Il Cavaliere è ancora nella sua camera dell'hotel Palace di Bari. Nella hall dell'albergo la marea di cronisti e operatori si muove come un'onda. Ogni dieci minuti si sparge la voce che Berlusconi sta per scendere: calca davanti agli ascensori. Poi, le porte si aprono ma compaiono altri avventori oppure camerieri stupiti da tutta quella folla semovente. «Arriva, arriva...», ed è tutto un pigia pigia. «No, non arriva, non si muove». E giornalisti e simpatizzanti forzisti tornano a quietarsi.
Per tutta la mattina è così anche perché il programma prevede una camminata per le vie del centro. In albergo ci sono anche tanti elettori azzurri e alcuni hanno la maglietta tutta scherno nei confronti del ribelle Fitto, un tempo lealista e ora «controcantista». La t-shirt che lo sbeffeggia è azzurra o nera e ha stampato sul petto la scritta «lealisti forever». Mica quando conviene.
Verso mezzogiorno, finalmente, appare Berlusconi e la calca diventa infernale. Un'onda d'urto che travolge tutto e tutti, compresa Mariella, ragazzina con la sindrome di down accorsa lì per salutare il suo mito, per lei «il mio nonno». L'assalto dei cameramen e di chi vuole farsi un selfie con il Cavaliere è impietoso e spaventa la ragazzina che scoppia a piangere. Forse anche perché il suo piede viene schiacciato senza ritegno. Il Cavaliere la nota, si fa largo, le prende il viso tra le mani e, chino su di lei la consola: «Noo, tesoro, cosa c'è? Non piangere, guarda cosa ti regalo». E tira fuori da una tasca una caramella «la mia preferita... Caramella mou». Ma anche la ragazzina, che smette di piangere e dice «tu sei mio nonno, vero?», vuole regalare una mentina all'ex premier. Lo scambio di caramelle è avvenuto con successo ma mentre Berlusconi mastica la sua mentina, Mariella non scarta la sua mou. «Questa non la mangio mica.... Me l'ha regalata il mio nonnino». Mariella non piange più adesso e ride, ride, ride.
Chi non ride affatto, invece, è una signora ben vestita che si avventa verso il Cavaliere prima che salga in macchina per partire per Lecce. Lei vuole assolutamente dire due cose all'ex premier e urla «Presidenteee, mi raccomando, avanti a testa bassa contro i giudici. Basta con questa casta della magistratura».
Berlusconi tende l'orecchio mentre Deborah Bergamini tende il collo e il suo sguardo tradisce un filo di terrore.
Ma Berlusconi non casca nel tranello e tiene la bocca cucita. Una selva di microfoni è già pronta a raccogliere la possibile sparata contro le toghe. Niente da fare: il Cavaliere si limita a dire «Grazie, grazie» e sgomma via alla volta di Lecce. «Fiuu» della Bergamini.FCr
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