In Siria ora è guerra di accuse per le bombe indiscriminate

Turchia, Francia, Inghilterra e Onu puntano il dito contro Mosca La Difesa russa ricorda i raid turchi contro i curdi e a favore dell'Isis

Turchia, Francia, Inghilterra e l'Onu puntano il dito, in maniera più o meno esplicita, contro i russi accusandoli di crimini di guerra per i bombardamenti in Siria. Mosca «respinge categoricamente» le accuse di aver colpito ospedali e scuole. I turchi prendono la palla al balzo e oltre a continuare a colpire con l'artiglieria i ribelli curdi anti Assad spingono con gli alleati, a cominciare dagli americani, per un intervento terrestre in Siria.«Quei vili, crudeli e barbari aerei» russi «hanno compiuto quasi 8mila raid dal 30 settembre», quando è iniziata la campagna militare di Mosca in Siria, «senza alcuna discriminazione tra civili e soldati o bambini e anziani». Parole durissime quelle pronunciate ieri dal premier turco, Ahmet Davutoglu. I suoi cannoni, però, martellano per il quarto giorno consecutivo la zona di Azaz, nel nord della Siria, per fermare l'avanzata delle milizie curde, che stanno dando del filo da torcere ai gruppi jihadisti. Almeno due bambini e una donna sarebbero stati uccisi e altri quattro civili feriti nelle ultime 24 ore dall'artiglieria turca, ma evidentemente sono morti che non hanno lo stesso peso di altri.Medici senza frontiere ha aggiornato ad 11 vittime accertate il bilancio del bombardamento di lunedì del loro ospedale a Maarat al-Numan nella provincia settentrionale siriana di Idlib. Tra le vittime ci sono cinque pazienti compreso un minore. Nei primi video si vedono anche miliziani barbuti in borghese, che recuperano fra le macerie un corpo, probabilmente un loro commilitone, trasportandolo coperto su una barella. Anche se dei ribelli feriti fossero stati ricoverati nell'ospedale, ciò non giustifica il bombardamento. L'Onu ha ricordato che l'attacco deliberato contro i centri sanitari costituisce un crimine di guerra.La Russia «respinge categoricamente» le accuse. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che «coloro che fanno tali affermazioni non sono in grado di sostenerle con delle prove». E Mosca replica con durezza ad Ankara. «Alcuni partner ci hanno letteralmente implorato di non toccare un corridoio un po' più corto di 100 chilometri sul confine siriano-turco intorno ad Azaz» ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. «Ovviamente - ha proseguito - questo mira a garantire il proseguimento dei rifornimenti quotidiani allo Stato islamico, Jabhat al-Nusra e altri gruppi terroristici con armi, munizioni e viveri dalla Turchia».L'offensiva aera russa (444 raid dal 10 febbraio su 1539 obiettivi) ha permesso alla forze governative di riconquistare nell'ultimo mese 800 chilometri quadrati di territorio con 73 villaggi. La vera battaglia, però, si sta preparando attorno ad Aleppo dove le forze di Damasco spalleggiate dai miliziani libanesi Hezbollah ed ufficiali iraniani hanno conquistato la centrale elettrica.Per evitare la caduta di Aleppo, che doveva diventare la «capitale» del governo ribelle, la Turchia ha chiesto agli alleati occidentali di «partecipare ad un'operazione terrestre in Siria. È impossibile ormai porre fine al conflitto senza l'invio di truppe di terra». L'indiscrezione arriva da una fonte anonima del governo turco.

Nel caos siriano è arrivato a Damasco l'inviato dell'Onu Staffan De Mistura, che punta da oggi a rifornire 7 città assediate con i primi aiuti umanitari. La tregua, però, appare una chimera, anche se De Mistura insiste per far tornare il 25 febbraio, governo e ribelli al tavolo negoziale di Ginevra.

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