Qui siamo oltre l'estate cafona. Siamo all'estate (e magari lo sconcio fosse limitato solo all'estate...) sacrilega. Uno straniero che urina nel colonnato di San Pietro. Neppure il Papa, per - diciamo così - «dovere d'ufficio» sempre dalla parte degli ultimi, forse se la sentirebbe di «comprendere» la ragione di un oltraggio così mortificante. Per ciò che quel colonnato rappresenta in termini di iconografia di fede. Di religione. Di umanità. Eppure le cose sono andate esattamente come le immagini de Il Messaggero dimostrano.
«Ma ti rendi conto di quello che hai fatto? Hai fatto la pipì nel colonnato di San Pietro. Questo è un luogo sacro e tu fai qui la pipì». Francesco, commerciate, ha in mano uno smartphone e riprende uno straniero, «mi sembrava un romeno o un bulgaro» che ha appena fatto i suoi bisogni tra le colonne del Bernini. Quell'angolo è già sporco, anche altri lo usano come un bagno. «Scusa, scusa...», ripete il tipo con il cappellino in testa e un crocifisso colorato al collo mostrando la sua gamba fasciata da una benda. «Tu non devi chiedere scusa a me. Questo è un luogo sacro». «Scusa a Dio», farfuglia l'uomo con i baffetti e si allontana.
È mezzogiorno, a San Pietro la solita puzza. «Gli volevo dire che non deve chiedere scusa a me, ma alla città che lo ospita», s'infuria Francesco, 42 anni, romano. «Non mi sono arrabbiato con lui perché è uno straniero, se fosse stato romano mi sarei arrabbiato ancora di più, non si può mancare di rispetto alla propria città. Ci passo tutte le mattina da San Pietro, la mia famiglia da 111 anni vive in via delle Fornaci. Nella basilica siamo stati battezzati io, mia sorella e mio padre. Non posso vederla ridotte in quelle condizioni. Ho notato quell'uomo sdraiato a terra, poi si è alzato e quando si è avvicinato alla colonna ho capito cosa stava per fare. Dalla rabbia l'avrei preso a schiaffi.
Che questa piazza sia trattata come un vespasiano io non lo concepisco, da romano mi vergogno. Basta girarsi dall'altra parte. Ci dobbiamo arrabbiare sempre, altrimenti questa città diventa una fogna a cielo aperto. E bisogna denunciare come ho fatto io».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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