In viaggio con Fido? Ecco le regole

L'esercito dei vacanzieri si è mosso e, con esso, viaggiano i «compagni d'arme», i beneamati cani. Secondo gli ultimi dati Assalco-Zoomark sono 60 milioni gli animali che vivono nelle case degli italiani, con oltre 14 milioni di cani e gatti (48 per cento i primi, 52 i secondi), e non è una stima per eccesso che un terzo di loro vada in vacanza con il proprietario, percentuale che aumenta di anno in anno. Anche il nostro paese sta cambiando abitudini e, se fino a qualche anno fa andare in vacanza con Fido era un problema spesso insormontabile, aumentano le facilitazioni, sia per quanto riguarda i trasporti che per quanto attiene alle strutture di ricezione alberghiera. Insomma, alla stregua di paesi come Austria, Svizzera, Germania e Francia, anche l'Italia comincia (un po' in ritardo) a capire che facilitare l'accoglienza del cane dei signori Rossi costituisce un atto di civiltà, ma soprattutto un introito maggiore.

Per quanto riguarda i trasporti, a parte la tradizionale automobile, ci si può muovere abbastanza agevolmente anche in treno, considerato che i convogli ad alta velocità consentono il trasporto di animali, così come i traghetti, mentre per il settore aereo c'è ancora molto da fare, visto che al di sotto dei 5-6 kg di peso, Fido deve finire in stiva. In questo caso o ci si trova di fronte a una compagnia aerea molto seria, che ha previsto aree specifiche per gli animali, oppure il mio consiglio è di lasciar perdere questa scelta, specie se il cane è anziano o non è in perfetta salute.

Vediamo dunque alcune regole d'oro per viaggiare assieme Fido.

1) Prima di tutto la burocrazia sanitaria che poi, in questo caso, può trasformarsi in sgradite sorprese. Se vi recate all'estero, in Europa, è d'obbligo il passaporto europeo e la vaccinazione antirabbica, effettuata 30 giorni prima del viaggio. Se andate fuori dall'Ue, informatevi presso le ambasciate o le Asl di competenza. Ogni Paese ha le sue regole e dover tornare indietro dall'agognata vacanza perché manca un timbro non è il massimo della goduria.

2) Se si viaggia in automobile (la prima scelta assoluta degli italiani) bisogna ricordare che non sarebbe consentito trasportare più di un animale se non isolato dall'abitacolo. Uso il condizionale perché voglio vedere quale agente abbia il coraggio di sanzionare la famiglia Bianchi che trasporta i due Chihuahua in braccio ai ragazzini seduti dietro, il primo d'agosto. A scapito di equivoci però ricordo che in commercio esistono delle divisorie mobili adattabili pressoché a qualunque veicolo, per rispettare il codice stradale.

3) D'obbligo, nei lunghi viaggi, fermarsi ogni due ore almeno per un caffè (a voi non al cane). Per il cane acqua fresca e aria fresca, se c'è, altrimenti una sosta all'ombra. Sul sito www.prontofido.net troverete l'elenco dei numerosi Fido Park con autogrill attrezzati per la sosta dei cani.

4) A bordo dell'auto sempre acqua in abbondanza perché le code (quelle dei veicoli) sono a volte interminabili e aria condizionata piuttosto che il finestrino aperto, pessima idea per possibili otiti o fughe inaspettate in mezzo al nastro stradale. Se il cane soffre il mal d'auto, il veterinario vi consiglierà opportuni farmaci per diminuire il disagio. Sconsiglio il digiuno, perché i cani voraci, appena scendono per una sosta, sono capaci di mettersi in bocca ogni cosa e trovarsi con un corpo estraneo nello stomaco di Fido allo svincolo della A1, è un pessimo inizio di vacanza.

5) Prima di partire assicurarsi che nella località di arrivo ci sia una struttura veterinaria possibilmente moderna e adeguata. Il sito www.struttureveterinarie.it vi verrà in aiuto.

6) Mai lasciare il cane in auto da solo. Ho scritto mai. Punto.

7) Al mare e in spiaggia un po' di civiltà. C'è anche chi ha paura dei cani. Si eviteranno litigi cosmici.

8) Portare con sé un flacone

d'acqua ossigenata. Oltre a essere un ottimo disinfettante, un sorso induce facilmente il vomito in caso di ingestione di polpette avvelenate.

E Silvestro? A casa. Nella sua adorata casa, con qualcuno fidato che lo accudisca.