Zelensky atteso a Bruxelles. Prigozhin lo sfida a duello

Tutto è pronto, nulla è ancora certo. Bruxelles attende a braccia aperte Volodymyr Zelensky per quello che - se si concretizzasse giovedì - sarebbe il secondo viaggio all'estero del presidente ucraino dall'invasione russa, dopo la visita negli Stati Uniti di fine dicembre, che per ragioni di sicurezza venne confermata appena poche ore prima. Il copione, incerto, si ripete in settimana. Fonti interne del gabinetto di presidenza di Roberta Metsola riferiscono all'Ansa che in programma, per l'arrivo del leader di Kiev, ci sarebbe una mini-plenaria straordinaria. Ma i portavoce della Commissione e del Consiglio europeo non confermano né smentiscono, mentre si apprende, invece, da una nota di Palazzo Chigi, che la premier Giorgia Meloni, in vista del Consiglio europeo straordinario del 9 e 10 febbraio, ha avuto una fitta serie di telefonate con i leader francese, olandese, austriaco e greco «sul sostegno all'Ucraina a 360 gradi».

«Voglio davvero venire a Bruxelles, ma ci sono rischi seri per me a lasciare il Paese. Temiamo un nuovo assalto russo», ha detto nei giorni scorsi Zelensky. Le previsioni di un nuovo imponente attacco russo in Ucraina, entro il primo anniversario della guerra il 24 febbraio, sono ormai confermate da più fonti. Ieri il Financial Times riferiva che secondo «elementi molto solidi di intelligence», citati da un consigliere della Difesa ucraina, la Russia è pronta a lanciare «una massiccia offensiva» già nei prossimi dieci giorni, diretta nella parte occidentale della regione di Luhansk. Da settimane, i russi stanno ammassando forze nella regione, «stanno gettando» nuove unità nel Donbass orientale, conferma Kiev. Stanno «sradicando città e villaggi», denuncia il governatore di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, mentre da settimane si combatte intorno alla città di Bakhmut e alle vicine Soledar e Vuhledar.

Come se non bastasse, il capo della milizia Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha lanciato un video di sfida a Zelensky proprio da quell'area. Sorvolando la regione di Bakhmut, a bordo di un bombardiere russo, l'oligarca di Leningrado ha sfidato a un duello aereo il leader ucraino. «Abbiamo appena bombardato», dice nel filmato diffuso su Telegram. Poi l'annuncio di sfida per oggi, quando - dice - salirà su un caccia Mig-29: «Se lei vorrà, ci possiamo incontrare nel cielo - dice rivolto a Zelensky - Se vince la vostra parte, vi lasciamo Artyomovsk (nome russo di Bakhmut, ndr), se vince la nostra parte, le nostre truppe si potranno spingere fino al Dnepr».

Il clima è tesissimo e la guerra sembra destinata a scontri ancora più violenti, se non più estesi. Lo teme il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, secondo cui un'ulteriore escalation può portare il mondo verso una «guerra più ampia» e persino oltre: «Siamo al più alto rischio da decenni di una guerra nucleare».

Ieri le autorità russe hanno riferito dell'esplosione di un drone nelle vicinanze della città di Kaluga, 180 chilometri a sud di Mosca. «Erano le 5 del mattino, in una foresta vicino alla città, a un'altezza di 50 metri», ha spiegato il governatore locale Vladislav Shapsha, precisando che non ci sono stati danni o vittime. Dall'invasione, secondo Novaya Gazeta, le regioni di confine della Russia sono state bombardate almeno 350 volte. Sono 168 i civili uccisi o feriti negli attacchi e oltre mille le scuole, le infrastrutture e gli edifici residenziali danneggiati.

Il capogruppo del partito di Zelensky, «Servitore del Popolo», esclude che avverrà in settimana la sostituzione del ministro della Difesa, Oleksi Reznikov. Al suo posto potrebbe subentrare Kyrylo Budanov, oggi responsabile dell'intelligence militare. Quanto alla carica di capo dei servizi segreti (Sbu), Zelensky ha proposto Vasyl Malyuk.

Una conferma, visto che era capo ad interim, dopo la cacciata di Ivan Bakanov, per sospetto passaggio di informazioni a Mosca.