Carlo Varzi
Era il 15 aprile del 1966 e sul magazine Time venne usato, per la prima volta, il termine «Swinging London», riferito ad una Londra che oscillava, dondolava, seguendo i trend del momento, nel campo della musica, della moda, della fotografia, del cinema e dell'arte. Londra diviene la culla del cambiamento e le boutique di Carnaby Street il suo megafono. Si trattava di un istinto di libertà represso dal duro periodo post-bellico e sbocciato nel momento in cui l'economia tornò finalmente sui parametri del benessere. È proprio questo fervore, pur sempre vestito del rigoroso approccio britannico alla vita, che ha influenzato Stefano Abbati, fondatore e AD di OK Kreations nel momento in cui ha deciso di lanciare un brand che interrompesse, a suo dire, un'omologazione creativa preoccupante. E, così, alla fine del 2015, è nato Harry Williams, il cui fine era di proporre una nota di colore, di energia, con un «different touch». Dopo due anni di attività e un'eccellente risposta del mercato, Harry Williams sta procedendo sia sul fronte maschile che femminile, passando dal multifunzione più aggressivo nelle cromie a contrasto, al classico effervescente con abbinamenti di toni inediti, fino al femminile con cristalli e quadranti soleil. Ogni collezione trae ispirazione da siti londinesi, come nel caso degli ultimi lanci, Mayfair, tra Hyde Park e Regent Street, quartiere residenziale e alla moda (collezione per signora), o Wembley, sobborgo periferico noto per il celebre stadio. Proprio ad esso si riporta il modello illustrato (sono previste altre sei varianti), multifunzione con lunetta graduata con indici orari e quadrante bicolor con indicazioni analogiche di giorno, datario e 24 ore.
Dotato di movimento al quarzo, sembra un crono, anche per la presenza di una scala dei minuti/secondi periferica, suddivisa in quinti di secondo. Una scelta dinamica, per abbinare lo stile del solotempo con quello più aggressivo del cronografo.