Illustre Direttore,
è stato pubblicato sul Giornale di ieri a pagina 7 un articolo a firma di Stefano Filippi dal titolo "Ecco la verità sull'appalto che ha messo nei guai Soru". Saatchi & Saatchi non intende in alcun modo entrare nel dibattito che contrappone i candidati alla Presidenza della Regione Sardegna né nella campagna elettorale che anima la vita politica dell'isola, ma nell'articolo sono contenute affermazioni non corrette e lesive della reputazione mia personale e della società che dirigo che richiedono una immediata precisazione.
Le segnalo, in particolare, alcune gravissime imprecisioni contenute nell'articolo.
Si legge, infatti:
1. «La Saatchi & Saatchi ebbe tre lavori dalla giunta presieduta da Renato Soru: la pubblicità della Regione per 56 milioni di euro, il nuovo logo dei Quattro Mori (...)», informazione che consente al lettore di pensare che la società abbia effettivamente svolto quelle attività e per esse sia stata remunerata.
2. «La Saatchi concorda con alcune agenzie di subappaltare loro il 30% del lavoro: lo proverebbe una scrittura privata recuperata dalla Procura. La data di queste carte rivela che il patto è stipulato non solo prima dell'aggiudicazione, ma addirittura prima del deposito dell'offerta», circostanza che ingenera nel lettore la convinzione che la gara fosse pilotata al punto che la società ne conoscesse anticipatamente gli esiti.
3. «Soru d'intesa con l'amministratore delegato della Saatchi Fabrizio Caprara, e con i fratelli Benoni, avrebbe determinato Dettori a influire sui comportamenti della predetta Commissione perché i servizio di pubblicità istituzionale della Regione Sardegna fosse aggiudicato alla Saatchi-Equinox», affermazione priva di qualsiasi fondamento.
Al riguardo le faccio presente che:
1. Saatchi & Saatchi non è mai stata incaricata per la realizzazione del nuovo logo e non è mai stata remunerata per la campagna pubblicitaria per cui erano previsti investimenti per 56 milioni di euro.
2. Il capitolato doneri prevedeva la possibilità di subappaltare a terzi sino al 30% dell'importo complessivo del contratto: Saatchi avrebbe subappaltato a Sardinia Media Factory poco più del 15%; lo stesso capitolato d'oneri prevedeva che l'eventuale presentazione della domanda di subappalto fosse comunicata immediatamente in sede di gara mediante una dichiarazione sostitutiva, e così è stato fatto.
3. Non ho mai e in alcun modo interferito nel lavoro della commissione e nel processo di valutazione delle proposte per l'assegnazione della gara per la pubblicità della Regione. Non appena ricevuta la notifica dell'avviso di chiusura delle indagini preliminari, ho immediatamente richiesto al Pubblico ministero di essere interrogato. In sede di interrogatorio ritengo di aver dimostrato all'Autorità giudiziaria l'estraneità mia e della Società in ordine alle ipotesi accusatorie. I miei legali hanno presentato unistanza di archiviazione motivata che confido possa essere accolta sin d'ora dal Pubblico ministero.
Mi spiace che il vostro giornalista non abbia ritenuto opportuno confrontarsi con noi per la preparazione di un articolo di questa importanza, esponendo così la nostra società al rischio di diffusione di informazioni non corrette o addirittura prive di fondamento.
Amministratore delegato Saatchi & Saatchi
Nel gennaio 2007 la Saatchi & Saatchi risultò vincitrice dell'appalto da 56 milioni di euro più Iva per la pubblicità istituzionale. Dopo che uno dei commissari ebbe denunciato le anomalie del procedimento e la procura di Cagliari ebbe aperto l'inchiesta, nel settembre successivo fu la stessa regione Sardegna ad annullare la gara (coda di paglia?); a dicembre il Tar convalidò l'appalto assegnandolo alla seconda classificata.
SteFil
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.