Prezzi al consumo ancora stabili al 2,2 per cento

da Roma

Prezzi freddi in novembre: nel mese scorso, rileva l’Istat, l’inflazione è aumentata dello 0,1% rispetto ad ottobre, mantenendo stabile al 2,2% il dato su base annua. A contribuire all’aumento contenuto dei prezzi la voce energia (-2,2% su base mensile), che tuttavia continua a pesare molto rispetto a un anno fa (+ 9,8%).
Moderato l’incremento dei prezzi degli alimentari (+ 0,1% su base mensile e + 0,6% su base annuale). Dati, questi ultimi, che vengono contestati dalle associazioni dei consumatori. Secondo Intesaconsumatori, in novembre si sono registrati aumenti del 30% sui prezzi al dettaglio di frutta e verdura, che pesano in particolare sul portafogli delle famiglie meno abbienti.
Gli incrementi più elevati toccati rispetto a un anno fa riguardano i prezzi di tabacchi e bevande alcoliche (+7,3%), elettricità e combustibili (+5,8%), trasporti (+3,0%). Confermato invece il calo dei prezzi nel capitolo delle comunicazioni (-4,0%).
Le città che hanno fatto registrare il tasso d’inflazione più elevato sono Trieste, con il 2,9%, Torino ed Aosta con il 2,8%, Napoli con il 2,6%, Ancona e Potenza col 2,5%. Meno care Firenze (+1,6%), L’Aquila e Bari (+1,7%), Venezia (+1,8%).


Escludendo i prezzi più volatili (carburanti e alimentari), l’inflazione di base, la cosiddetta core, è calcolata dall’Istat nell’1,8%. L’inflazione acquisita per il 2005, quella che si registrerebbe se a dicembre l’indice dei prezzi restasse invariato, ha raggiunto quota 1,9%.

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