da Roma
Da oggi lItalia non è più sotto procedura Ue per deficit eccessivo. «La situazione è stata corretta, con un deficit sotto il 3%», dice il documento che Joaquin Almunia presenta oggi alla Commissione europea. Ma per una procedura che si chiude, si aprono nuovi rischi sui conti pubblici: «Bisogna fare di più per la correzione 2008», sostiene infatti il documento del commissario agli Affari economici e monetari.
Fondamentalmente, i rischi sono tre: la minor crescita economica, un gettito fiscale inferiore alle previsioni, un aumento della spesa pubblica. «Il previsto peggioramento del deficit nel 2008 - recita la nota di Almunia - sarà prodotto sia da un aumento della spesa primaria corrente, sia da un calo della pressione fiscale». In particolare, il commissario sottolinea limpatto negativo sui conti pubblici italiani dellultimo contratto del pubblico impiego, firmato dal governo Prodi. Al netto delle una tantum, la spesa netta di questanno, calcola la Commissione europea, aumenterà di circa mezzo punto di Pil. La scarsa crescita, poi, impatterà negativamente sulle entrate fiscali.
LItalia non è dunque in linea con limpegno di ridurre il deficit di uno 0,5% strutturale ogni anno, fino a raggiungere il pareggio di bilancio. Anzi, la Finanziaria 2008 firmata da Prodi peggiora il deficit di questanno rispetto al tendenziale. In tali condizioni, «lobiettivo del pareggio potrebbe non essere raggiunto entro il 2011», come promesso dal governo uscente.
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