Prof critica le occupazioni, l’ex collega gli sputa addosso

Una striscia di bava sulla giacca: è questo il premio che si è guadagnato un professore di Ravenna per aver difeso la riforma della scuola. Stefano Tramonti, docente di latino e greco al liceo classico «Alighieri», è stato bersagliato di sputi dopo aver denunciato «la propaganda e la disinformazione demagogica» sul decreto Gelmini. L’improvvisato lama non è uno studentello fuori di testa ma un maturo insegnante in pensione del liceo bizantino. Un collega che deve essere rimasto parecchio infastidito dalla reazione di Tramonti di fronte all’occupazione pressoché totale delle scuole superiori cittadine.
In settimana il prof di greco si era rammaricato per la «minoranza di gretti conservatori refrattari all’innovazione che riesce a manipolare la massa» e aveva definito l’occupazione «un crimine» e «una pagliacciata mascherata da protesta». Troppo per una città come Ravenna, saldamente in mano a Pd e sinistra radicale: con sindaco e presidente della Provincia eletti con percentuali che fanno poco onore al concetto di democrazia, qualcuno si è sentito autorizzato a reprimere il dissenso senza troppe formalità. «Venerdì mattina - racconta Tramonti - camminavo in centro quando sono stato avvicinato da un ex collega. Mi ha detto che non ho il diritto di uscire in pubblico, mi ha sputato addosso e se n’è andato». Tramonti è esterrefatto: «Lo conosco bene, fino a qualche tempo fa abbiamo diviso la stessa sala insegnanti tutti i giorni». Il gesto è l’apice di un clima di linciaggio morale che a Ravenna si respira per lo meno da mercoledì, da quando sono apparse le prime dichiarazioni di Tramonti sul quotidiano La Voce di Romagna. Già il giorno dopo insegnanti dell’Alighieri si dissociano: «Sappiamo che occupare un liceo è un’azione illegale» ma «i giovani esprimono un disagio oggettivo nei confronti della società e della scuola», fanno sapere in una nota. Per tutta risposta Tramonti improvvisa delle lezioni in un ex orfanotrofio. Un successone: per due classi si presentano 47 ragazzi su 49. È veramente troppo. Un affronto per la città che solo qualche settimana prima si è guadagnata gli onori delle cronache per aver fato sfilare dei bambini con cartelli giganti al collo contro la Gelmini.
A questo punto si radunano le forze e ci si mette anche la radio locale del Pd, stimolata dalla carica di Tramonti, responsabile scuola di Forza Italia per il comune di Ravenna e consigliere di circoscrizione. Venerdì, durante la trasmissione La lama okkupata, una studentessa sentenzia: «Il vero criminale è quello che ha votato Tramonti alle ultime elezioni». Contemporaneamente il prof si guadagna la gogna grazie anche a uno striscione appeso fuori dall’istituto d’arte: «I tagli non li dovrebbero fare alle risorse scolastiche ma alla tua lingua». Anche il classico lo mette ufficialmente sulla graticola: in un comunicato il preside Roberto Mario Pasi condanna «le lezioni private» e ribadisce che «il compito educativo degli insegnanti è far crescere i ragazzi attraverso il dialogo educativo dentro la scuola». Anche se occupata.


E lui? Sebbene sia stato insultato, ghettizzato, minacciato e sputazzato, Tramonti si mostra tranquillo: «Ho solo espresso la mia opinione e questo è il risultato. E se l’occupazione prosegue, non ho certo intenzione di fermarmi».

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