Prima il programma, poi costruiamo le alleanze

Caro Direttore, il suo recente fondo sull’allargamento delle alleanze per i prossimi appuntamenti elettorali, europee e regionali, ha messo in evidenza uno dei pochi veri temi politici degli ultimi mesi. La politica è il luogo dove devono confrontarsi le idee e i progetti per le comunità amministrate e non già lo strumento per dare soddisfazione a personalismi o a estemporanee emozioni. Questo ci ha insegnato il presidente Berlusconi: niente preconcetti ideologici, preparare un programma e un metodo di Governo e su questo aggregare le forze sociali che lo condividono.
Quando lei ha proposto ampie alleanze, legate da un programma condiviso, lo ha fatto per far sì che la nostra Regione, mi permetto di aggiungere, anche la nostra Genova, escano finalmente dal limbo in cui versano per le contraddizioni culturali e politiche delle forze politiche che sostengono queste Istituzioni. Qui, di fatto, regna la paralisi e, di conseguenza, niente sviluppo. Come interpretare infatti la programmazione regionale sanitaria che «vorrebbe» l’ospedale del ponente ora in Valpolcevera ora a Cornigliano ora a Sestri, oppure l’incapacità da parte della Giunta comunale a realizzare i parcheggi necessari, tralasciando naturalmente le infrastrutture e tutto il resto perché necessiterebbero di un dibattito a parte. In concreto niente, solo veti incrociati, per fortuna i provvedimenti del Governo hanno dato un aiuto per la sicurezza, ma non basta.
È tempo che chi ha responsabilità faccia le cose di cui la nostra comunità ha bisogno. Basta con i convegni e le consulenze che non sortiscono nulla: anzi fanno perdere tempo e denaro. Certo è necessario un assetto politico amministrativo in grado di cogliere i bisogni della società e supporti l’impegno del Governo Berlusconi che sta facendo molte cose, interpretando così il mandato elettorale che ha avuto dagli Italiani. Le condizioni ci sono: abbiamo anche in Liguria la presenza di personalità al massimo livello della politica, dell’imprenditoria, della cultura e delle professioni.
Ebbene questi signori non hanno potuto esprimere le loro potenzialità in quanto «bloccati» da barriere di natura ideologica, che per fortuna non hanno più ragione di esistere, se non nella mente di alcuni faziosi o nostalgici che guardano al passato e non al futuro.

Lei con la sua provocazione ha fatto il primo passo per mettere tutti coloro che a Genova si candidano a guidare la Regione e il Comune ad esporsi e a esprimere con chiarezza i loro programmi e a trovare su questi le aggregazioni necessarie superando barriere ideologiche che sono state superate dalle forze politiche.
*consigliere comunale
gruppo Forza Italia

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