Milano. Milan-Juventus a una settimana dal via del campionato, non può essere soltanto unamichevole. Il Trofeo Berlusconi è un termometro che misura con precisione lo stato di salute di due candidate allo scudetto. I campioni in carica lo sono di diritto e perché si presentano ai nastri di partenza con più certezze rispetto alle rivali: gioco e consapevolezza nelle proprie forze. I bianconeri allennesima rivoluzione post-calciopoli, sono i più attesi. Non è un caso che Allegri abbia già inserito la squadra di Conte nel lotto delle pretendenti: «Farà molto bene». E lerede di Delneri non ha paura a pronunciare la parola Scudetto. Invitando però anche allequilibrio: dalla depressione post Betis allesaltazione del trofeo Tim in pochi giorni, tipico di un progetto che sta nascendo. Una via di mezzo esiste, come il gap dalle milanesi. E allora meglio dire che la strada intrapresa è giusta.
Il Milan con lo scudetto scucito ai cugini, sa già dove lo può portare il solco tracciato nella passata stagione. La supercoppa lo ha confermato. E non è un vantaggio da poco. E così linfortunio di Ibra può essere derubricato a semplice fastidio, qualcosa in più forse solo per Pato e Robinho, richiamati in anticipo dalle spiagge. Anche se Allegri avrebbe fatto volentieri a meno di tanti piccoli intoppi, ultimi gli infortuni di Van Bommel e Inzaghi. Il Berlusconi per i rossoneri non può essere, perché non ne hanno bisogno, una prova generale, viste anche le tante assenze, ma servirà a Cassano per confermare la crescita e a Taiwo per cambiare marcia. Conte invece affronta una squadra rodata nei meccanismi e quindi potrà testare a che punto sono stati assimilati i movimenti dai suoi. Bonucci, se gioca, e Krasic sono i primi ad essere sotto esame. È lundici di Udine.
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