Vladimir Putin gioca allo scaricabarile sulle responsabilità della guerra in Ossezia del Sud e alza i toni del confronto con lOccidente usando la tradizionale propaganda della nuova-Russia-potenza-risorta. A chi lo accusa di essere larchitetto e il realizzatore dellultimo conflitto in Caucaso il primo ministro russo risponde con la tesi del complotto. In unintervista fiume all Cnn ipotizza che qualcuno negli Usa «potrebbe avere specificamente creato questa guerra, al fine di produrre un aggravamento della situazione e per generare un vantaggio competitivo» in vista delle elezioni di novembre. Lattacco diretto è allinquilino della Casa Bianca di oggi e a quello potenziale di domani. Con George W. Bush i rapporti sono da tempo ai ferri corti e ora Putin si premura di avvertire che un altro presidente repubblicano non avrà vita facile nelle relazioni con la Russia. Daltra parte John McCain non ha mai fatto mistero della sua avversità al nuovo imperialismo russo; sua lipotesi di escludere Mosca dal G8.
Guardandola sotto la luce della cospirazione, la reazione dellArmata rossa alle truppe georgiane che attaccano Tskhinvali, capitale della Repubblica secessionista, diventa più che ragionevole. «Abbiamo aspettato che gli Stati Uniti intervenissero nel conflitto e bloccassero le azioni aggressive della leadership georgiana - continua il premier -. Non è stato così». Lex zar Vladimir fa piazza pulita delle analisi dei molti, fuori e dentro la Russia, convinti che, anche senza l'azzardata azione militare del presidente Saakashvili, lattacco alla Georgia sarebbe avvenuto comunque.
A suffragare la tesi putiniana e a imbarazzare gli Usa arriva, dallo Stato maggiore di Mosca, linformazione relativa al ritrovamento del passaporto di un cittadino americano in un rifugio di forze speciali georgiane vicino a Tskhinvali. Materiale rinvenuto nei veicoli Hummer Usa sequestrati in Georgia, fa pensare - riferiscono le agenzie russe - che il sistema satellitare americano avrebbe fornito alle forze di Tbilisi le coordinate per abbattere i cacciabombardieri di Mosca.
La Casa Bianca bolla subito come «irrazionali» le accuse del premier russo. «Stiamo rivedendo le nostre relazioni con la Russia, alla luce degli ultimi sviluppi in Georgia, ma è prematuro discutere di quali azioni possano intraprendere gli Stati Uniti». A dare unidea di quello che Washington potrebbe fare è la portavoce della Casa Bianca Dona Perino che rimanda, piuttosto chiaramente, agli accordi sul nucleare civile raggiunti a maggio scorso. Ma a preoccupare è un altro dossier nucleare, quello iraniano. Sul quale Putin fa intendere che la Russia potrebbe sospendere la collaborazione con lOccidente.
La tendenza è comunque a non cedere alle provocazione: «La nostra attenzione per ora è focalizzata sulla fornitura di assistenza umanitaria e sul rispetto dell'accordo di cessate il fuoco» fanno sapere dal governo Usa.
Nella partita che sta giocando per ristabilire gli equilibri mondiali, la Russia non può fare a meno dellostentazione della sua forza militare. A volte bluffando. A volte facendo tremare anche gli esperti. È il caso del test, effettuato ieri in Kamchatka, di un missile balistico intercontinentale, in grado di perforare la difesa antimissile che gli Usa stanno costruendo in Europa Orientale.
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