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Alla ribalta cinque secoli di intensa attività culturale

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Antiche acqueforti del porto e di Genova com'era, busti in marmo di Carrara, ceramiche albisolesi, arazzi di Zoagli, arredi belle epoque di una Milano che stava affermandosi come la capitale economica di un'Italia da poco unificata. E' un patrimonio ricchissimo, nelle sue svariate forme di espressione artistica, quello delle collezioni delle Banche del Gruppo Carige. Raccolte che testimoniano la vivacità culturale espressa nel corso di secoli dai territori - Liguria, Toscana, Lombardia - da sempre riferimento degli istituti di credito riuniti nel Gruppo bancario genovese.
Alla presentazione, e in certi casi a una vera e propria scoperta, di questi giacimenti culturali, frutto di cinque secoli di attività, è dedicata la strenna natalizia di Carige dal titolo «Il patrimonio artistico di Banca Carige. Sculture, ceramiche, stampe, arredi». Il volume, che rappresenta il seguito del volume pubblicato per il Natale 2008 sulle raccolte di dipinti della Banca, è stato presentato presso la Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, lunedì 21 dicembre, da Giovanni Berneschi, Presidente di Banca Carige, da Flavio Repetto, Presidente di Fondazione Carige, dalla curatrice Giovanna Rotondi Terminiello, e da due esperti d'arte del livello di Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani, e Bruno Cilento, Soprintendente per i Beni Storici e Artistici della Liguria.
Un'opera sicuramente originale, anche nell'impostazione editoriale, quest'ultima fatica editoriale di Banca e Fondazione Carige, hanno sottolineato i due studiosi, con una copertina che, in parte, ne svela già il contenuto. La scelta iconografica è caduta infatti su una stampa, una litografia ottocentesca, che restituisce una visione di Genova del tutto insolita e ormai inesistente. Con un angolo visuale di quasi 360 gradi, rivolto da levante verso ponente, l'artista incisore propone una veduta del porto antico di Genova, avvolto dalla luce di un soleggiato pomeriggio di primavera. In primo piano, protagonista inaspettato, il grande terrazzo di marmo posto sulle mura che cingevano il vecchio porto, animato da un pubblico elegante intento ad ammirare il panorama della città da questo punto di osservazione privilegiato, sostituito oggi dalla strada sopraelevata. Si riconoscono i più importanti monumenti cittadini: la Cattedrale di San Lorenzo, Palazzo San Giorgio, le cupole di tante chiese, il Ponte Reale che collegava la residenza sabauda al porto, e più lontano il campanile della chiesa di San Giovanni di Pré, con la Commenda. Intorno le colline punteggiate di ville e conventi, sparsi tra una rigogliosa vegetazione, ormai irrevocabilmente trasformate dall'espansione edilizia cittadina.
All'interno, le belle immagini presentano fedelmente l'impressione di un insieme diversificato nelle sue componenti, creato quando l'arte ligure, e genovese in particolare, veniva riscoperta dagli studiosi quale fenomeno originale di produzione artistica ed espressione di uno stile di vivere raffinato. Tutti gli oggetti catturano la nostra attenzione: dall'aulica scultura si passa alla più intima arte della maiolica, alla grafica ed ai pezzi di arredo vero e proprio come mobili, arazzi e tappeti. Impossibile segnalare tutti gli highlights presenti nella collezione: la cosa migliore è sfogliare il volume, lasciandosi catturare da un'immagine particolare, da un oggetto interessante per ritrovare, magari, cose familiari come il salvadanaio della Cassa di Risparmio di Genova, tipico dono fatto ai bambini delle scuole elementari, in occasione della Giornata del Risparmio ed oggi degno di comparire nei mercatini di modernariato.
L'originalità del volume natalizio di Carige, nel panorama delle edizioni d'arte delle banche, emerge inoltre nella visione d'insieme offerta per esperienze artistiche differenti per storia e territorio. Banca Carige non è infatti la sola protagonista di questo volume e tutte le banche del Gruppo sono presenti con ciò che meglio identifica la sotto il profilo culturale le singole aree geografiche di appartenenza. Scultura per la Cassa di Risparmio di Carrara: in marmo bianco, naturalmente, ma anche in bronzo come per il prezioso San Sebastiano di Pietro Tacca.

Arte tessile per la Banca del Monte di Lucca: sontuosi arazzi fiamminghi, più preziosi di affreschi e dipinti, vero ed ambito status symbol, che conferivano prestigio e calore, anche in senso letterale, alle ampie sale delle dimore patrizie del passato.

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