Rieccolo: Nader candidato alla Casa Bianca

da Washington

Torna l’incubo dei Democratici: Ralph Nader, il leader del movimento dei consumatori statunitensi, ha rotto gli indugi e annunciato ieri l’intenzione di partecipare nuovamente come indipendente alla corsa per la Casa Bianca. «Mi candido alla presidenza», ha detto nel corso del programma dell’Nbc «Meet the Press», l’uomo accusato di aver favorito la vittoria di George W. Bush nelle elezioni del 2000.
Nader ha negato di volere giocare il ruolo del guastafeste nella campagna. Se i democratici non riusciranno a ottenere una «vittoria schiacciante» a novembre, ha osservato, «dovrebbero soltanto andarsene a casa».
L’attivista, che da anni si batte per la tutela dei consumatori, ha affermato che ritiene di avere ancora un messaggio da offrire agli elettori sui temi dell’ambiente, della sicurezza sul lavoro e contro gli interessi delle corporazioni, e che per questo si candida come indipendente.
Nader, che compirà 74 anni mercoledì, ha criticato il democratico Barack Obama, colpevole di aver oscurato le sue qualità migliori schierandosi a favore della «distruzione» israeliana della Striscia di Gaza. Ma il candidato indipendente non è stato tenero neanche con il repubblicano John McCain. Il senatore dell’Arizona è «il candidato della guerra perpetua», ha osservato, chiedendo l’impeachment del «regime criminale e recidivo di George W. Bush e Dick Cheney».
Come candidato dei Verdi, Nader ottenne nelle presidenziali del 2000 circa 97.000 voti in Florida, e fu accusato dai democratici di aver favorito la sconfitta di Al Gore e l’elezione di George W. Bush alla Casa Bianca. Nel 2004 si candidò come indipendente in 34 Stati e ottenne lo 0,3% dei consensi.
Obama non è preoccupato dall’annuncio della candidatura di Nader. «Credo che il lavoro del Partito democratico sia così straordinario che pochi punti percentuali del voto strappati da un altro candidato non faranno la differenza». Obama non è ancora il candidato democratico alla presidenza, ma è in testa di circa 150 delegati nei confronti dell’ex first lady Hillary Clinton, e per molti analisti politici ha la vittoria nelle primarie in pugno.
Sabato sera la Clinton ha attaccato il rivale Obama per i volantini della sua campagna sul piano per il sistema sanitario della ex-first lady, accusandolo di diffondere dati falsi.

«Vergognati, Barack Obama», ha detto l’ex first lady parlando con i giornalisti dopo un comizio in Ohio, dove si voterà il 4 marzo: uno Stato chiave per le primarie. E nelle primarie di ieri a Porto Rico, McCain si è imposto con facilità aggiudicandosi i 20 delegati in palio: ora ne ha 996 contro i 254 di Mike Huckabee.

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