«Riky viveva per Ilaria. Ed era lei a dettare legge»

È durato circa due ore e mezzo e si è concluso poco prima delle 13 l’interrogatorio nel carcere di San Vittore, a Milano, di Riccardo Bianchi, il giovane accusato di duplice omicidio volontario e violenza sessuale per avere ucciso il suo migliore amico Gianluca Palummieri e la sorella del ragazzo, con la quale aveva apena interrotto una relazione.
Il gip, Stefania Donadeo, non hadetto se il giovane abbia risposto alle sue domande o si sia avvalso della facoltà di non rispondere. Lo stesso ha fatto il legale del giovane che non rilasciato alcuna dichiarazione. Ma a quanto apre il ragazzo avrebbe parlato. Top secret le sue dichiarazioni. Ieri, mentre «Riky» Bianchi, 21 anni, veniva sorvegliato a vista in una cella «speciale» (si teme possa tentare qualche gesto estremo), fuori dalla prigione si sono vissuti momenti di tensione. Davanti alla casa circondariale dove Bianchi ha trascorso la seconda notte di reclusione, sono arrivati alcuni degli amici di Ilaria e Gianluca. Facce dure e nervi a fior di pelle: «Vogliamo sarere cosa risponde quello st... che sta lì dentro. Vogliamo capire se dice la verità. Siamo qua per fare onore ai nostri amici», hanno detto con il piglio di chi vorrebbe vendetta.
Un altro amico comune prova invece a trovare una perché a questo duplice omicidio ancora inspiegabile. «Penso che Riccardo abbia perso la testa quando si è accorto che Ilaria non era più sua», spiega Andrea, 21 anni. Lui era uno tranquillo, se aveva confidenza in gruppo rideva e scherzava. Non so cosa gli sia passato per la testa». Il ragazzo ha inoltre spiegato che Ilaria e Riccardo si conoscevano da 4-5 anni: «Una volta si sono mollati poi si sono ripresi.

Ilaria un mese e mezzo fa aveva detto basta perché si sentiva limitata, voleva avere i suoi spazi. Lei non voleva farsi mettere i piedi in testa - ha proseguito - e Riccardo era succube. Ogni cosa che Ilaria diceva per Riccardo era legge».