È un mercato a due velocità, quello dell'auto in Italia. Mentre la domanda dei privati stenta a rimettersi in moto, sul versante delle flotte sembra tornato il sereno. A giovarsi di questa ripresa sono soprattutto quei marchi che, storicamente, si dimostrano più in sintonia con le esigenze della clientela professionale. Marchi come Citroën, a cui peraltro l'attento presidio del target flotte aveva permesso di chiudere in maniera soddisfacente anche un anno difficile quale il 2010. «I risultati dell'anno passato sono stati buoni - conferma Guido Montanari, direttore vendite business di Citroën Italia - tanto che abbiamo registrato una crescita del 4,6% rispetto al 2009. Nel comparto del noleggio, poi, l'incremento è stato addirittura del 19%». Performance di tutto rispetto, quindi. Che nel primo scorcio del 2011 hanno conosciuto un'ulteriore accelerazione: «Tra gennaio e aprile - prosegue Montanari - abbiamo messo a segno un incremento del 30% nei confronti dell'analogo periodo del 2010. Altrettanto soddisfacente è il bilancio del noleggio: per quanto riguarda il breve termine siamo cresciuti in linea con gli obiettivi, mente sul canale del noleggio a lungo termine, da sempre fondamentale per la nostra politica aziendale, la crescita ha addirittura superato i target prefissati».
Per ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante nelle scelte di imprese e partite Iva, Citroën punta in primo luogo sulla capillarità garantita dalla rete dei concessionari del marchio, ai quali negli ultimi due anni si è aggiunto il network specializzato dei Business Center, in grado di erogare servizi specifici alle flotte. «Oggi - spiega Montanari - circa il 65-70% delle vendite alle aziende avviene presso questi concessionari, dove il cliente trova una struttura dedicata anche per il post-vendita e personale costantemente formato, grazie anche alla consulenza fiscale e normativa erogata da Citroën Financial Services. Nel segmento business quasi il 40% dei contratti che chiudiamo contemplano soluzioni finanziarie gestite assieme alla nostra finanziaria di gruppo».
Il presidio del territorio e un ampio portafoglio di soluzioni finanziarie, però, da soli non bastano a spiegare la crescente penetrazione del marchio nei parchi aziendali. A conquistare chi gestisce una flotta, infatti, è sempre e soprattutto il «ferro», vale a dire la disponibilità di una gamma ampia e flessibile, capace di rispondere a 360° alle esigenze della mobilità d'impresa. «Le vetture Citroën posseggono diverse caratteristiche che le rendono appetibili per una clientela business - afferma Montanari - ma in questo mercato è particolarmente importante combinare l'estetica con un buon rapporto qualità/prezzo. Inoltre, valorizziamo lo sviluppo delle tecnologie che permettono ai driver di ottenere prestazioni di punta in termini di comfort e sicurezza. E non è tutto: da sempre attenta all'ambiente, Citroën dota la maggior parte dei modelli dedicati alle flotte di motorizzazioni micro-ibride con stop&start, così da abbattere le emissioni di CO2 e i consumi in città». E a proposito di modelli, quali sono oggi quelli che assicurano a Citroën le maggiori soddisfazioni sul mercato delle aziende? «I monovolume come C4 Picasso e Grand C4 Picasso confermano le loro importanti performance - risponde Montanari - mentre nella fascia delle berline medio-alte il marchio si posiziona ai vertici con la C5. Citazione d'obbligo per la nuova C4, punto di riferimento nel suo segmento per le innovazioni tecnologiche, le motorizzazioni microibride a basso impatto ambientale, la linea da sportback, l'elevato livello delle rifiniture e la qualità dei materiali. Per chi cerca il comfort senza rinunciare a una scelta forte in termine di stile c'è poi la gamma DS con la DS3 e, a breve, con la DS4. Nel 2011, inoltre, potremo contare per l'intero anno sull'effetto-traino garantito dalla nuova C3, che nel 2010 si è limitato agli ultimi mesi.
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