Il ritorno dei «military watch» un'operazione da Incursore

La tradizione di primo piano di Glycine nel campo dell'orologeria militare è indiscutibile e certificata. Per esempio, nel 1940, la Casa di Bienne venne incaricata dalla Wermacht, molto rigorosa nel selezionare l'equipaggiamento, per una fornitura di modelli dotati del sistema antiurto elvetico Incabloc di livello assoluto: quegli esemplari erano dotati di un calibro Schild e presentavano i piccoli secondi al 6. Fiera di un simile Dna, nel 1998, Glycine ha presentato una collezione ispirata a quel concept di sicurezza, affidabilità e aggressività, denominandola Incursore, qualifica che, in Italia spetta a corpi di straordinario prestigio e arditezza, come il 9° Reggimento d'Assalto paracadutisti «Col Moschin», insomma la crema preposta alle operazioni non convenzionali. Connotata dai 44 mm di diametro della cassa, la linea Incursore fu tra i precursori del grande formato. Oggi, la Maison riprende quel design pulito degli anni '30, proponendo due versioni dalle medesime dimensioni, in acciaio, una meccanica manuale e l'altra automatica. Entrambe con quadrante nero protetto da vetro zaffiro, essenziale, in cui sono alternati numeri romani (in alto), numeri arabi (in basso), indici a barretta al 3, 6 e 9, e «broad arrow» al 12: tutti, ovviamente, luminescenti, percorsi da lancette a bastone. La robustezza della struttura è confermata da corona e fondello (oblò in vetro minerale) serrati a vite,impermeabile fino a 10 atmosfere.

Nella variante manuale, il calibro Eta 6498-1 impone la presenza dei piccoli secondi al 6, egregiamente tratteggiati, mentre l'automatico fruisce del movimento Eta 2824-2 con secondi al centro e, per non disturbare la grafica degl'indici, la finestrella del datario, in corrispondenza del 4, è spostata verso l'interno. Con cinturino in pelle il costo dei due modelli è di 500 euro (più 90 se viene adattato il bracciale); 590 è anche il prezzo della versione manuale con cassa in acciaio Pvd.