Il «sì» al sesto bacino spaventa Carignano

Il «sì» al sesto bacino spaventa Carignano

Un’idea su quale sia la collocazione ideale per il sesto bacino l’hanno chiara solo residenti e comitati di Centro storico e Carignano che da mesi lottano contro la scelta dell’Autorità portuale di sistemare il sesto bacino nella zona portuale delle riparazioni navali a ovest della Fiera: «Si faccia a ponente nell’area Fincantieri di Sestri». Nessuno a Carignano ha preso bene l’intervento del presidente della Regione Claudio Burlando, che martedì scorso, durante il consiglio regionale, era intervenuto sposando la decisione e ribattendo alla critiche portate in Regione dal pidiellino Matteo Rosso su rumore e deturpamento ambientale: «Avrà certamente un impatto rilevante, ma Genova non può farne a meno. È un bacino galleggiante che potrà essere spostato quando avremo un quadro complessivo più definito» è stata la replica del governatore. In sostanza, il ragionamento fatto da Burlando, è che non ci sono i tempi per studiare nuove soluzioni o si rischierebbe di arrivare troppo tardi alla realizzazione di un’opera necessaria che porterebbe al rilancio del porto: «Bisogna decidere se restare forti e competitivi o limitare agli yachts questo segmento industriale, escludere Genova dal segmento navi di fascia alta mi pare sbagliata perché la città ospita la sede di Costa Crociere e anche Msc sta realizzando una nuova sede a San Benigno» ha continuano il presidente della Regione illustrando il parere suo e della sua giunta.
Dall’altra parte c’era, appunto, Matteo Rosso capogruppo Pdl che non è rimasto soddisfatto dalle dichiarazioni di Burlando: «Si tratta di risposte vaghe soprattutto in merito ai miei timori sui rischi per la salute dei cittadini - ha replicato l’esponente di opposizione -. Non sono contrario alla realizzazione della struttura ma è necessario valutare attentamente il posizionamento del bacino galleggiante proprio in quell’area senza tra l’altro che si abbia una visione globale e complessiva dello sviluppo del fronte a mare».
Secondo Rosso il fatto grave sarebbe «l’assenza di una progettazione complessiva del fronte a mare che lascia fortemente perplessi sulle ricadute negative che la struttura potrebbe avere sul territorio.

Una scelta di questo tipo in un contesto come quello attuale di fatto danneggerebbe gravemente i quartieri che affacciano su quella porzione di specchio acqueo: i cittadini in questo modo si vedrebbero costretti a dover subire la presenza di una struttura alta 70 metri, come un edificio di 27 piani e lunga 360».

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