Santa Margherita, scontri verbali in Comune per l’ospedale che verrà trasferito a Rapallo

da Santa Margherita

Benché le sere di luglio a Santa Margherita offrano stimoli maggiori, sono stati diversi i cittadini che mercoledì hanno assistito al consiglio comunale sul futuro del nosocomio cittadino e del servizio ospedaliero nel Tigullio Occidentale. Tra i banchi, del resto, erano seduti due ospiti d'eccezione: l'assessore regionale Claudio Montaldo e il direttore generale della A.S.L. chiavarese Paolo Cavagnaro, appositamente invitati per dibattere il piano sanitario.
Serata non facile la loro: l'unanimità di vedute poteva raggiungersi e si è raggiunta su due soli punti. Il primo è poco più di una recriminazione: l'ospedale di Rapallo non s'aveva da fare perché piccolo, mal finanziato (mancano ancora 13 milioni di euro sui 40 milioni complessivi), indotto da semplici ragioni politiche e identico a quello di Santa di cui non a caso prenderà il posto. Il secondo è che la piastra ambulatoriale prevista dal piano sanitario nella stessa Santa Margherita dovrà essere una cosa seria. Su tutto il resto, sia la minoranza sia parte della maggioranza hanno sollevato forti obiezioni. «Siamo preoccupati per l'attuale e progressivo depotenziamento della nostra struttura - ha esordito Claudio Vezzali - Secondo gli accordi presi, l'ospedale di Santa Margherita avrebbe dovuto rimanere pienamente operativo fino al giorno prima dell'apertura del nuovo Polo di Rapallo nel 2009. Invece ha chiuso la chirurgia e il personale del Primo Soccorso è ridotto al minimo».
«Mi unisco allo sgomento, aggiungendo che pochi giorni fa è stato anche decurtato l'orario del laboratorio di analisi», gli fa eco Cozzio.
«Se queste sono le premesse in termini di investimenti - afferma De Giovanni - lo stesso ospedale di Rapallo rischia di sorgere depotenziato, tanto più che non si prevede di aprirvi un Pronto Soccorso».
Contro un piano sanitario «restrittivo, che non tiene in debito conto l'enorme crescita di abitanti che durante l'estate caratterizza il territorio per effetto del turismo», hanno quindi puntato il dito Marco Marchi e Angelo Bottino, spalleggiati dagli assessori Gianni Costa, Marco Arecco, Mauro Foppiani e dal consigliere di maggioranza Pietro Chiarelli.
Montaldo e Cavagnaro hanno strenuamente difeso la razionalizzazione del servizio sanitario incassando il parere positivo del sindaco, Claudio Marsano, e dell'assessore ai servizi sociali Egisto Federici. Secondo Cavagnaro, «l'optimum sarebbe stato un unico ospedale baricentrico a Lavagna». «Ma non potendo chiudere i poli di Sestri Levante e di Rapallo per una ragione di continuità amministrativa - ha spiegato dal canto suo Montaldo - abbiamo progettato un unico ospedale diviso in tre.

A Rapallo vi sarà il Primo Intervento ma non il Pronto Soccorso perché a norma di legge avremmo dovuto aprire la rianimazione e diversi reparti specialistici. Vogliamo un ospedale per ogni comune? Dovremmo fare pesantemente leva sul fisco quando la mobilità sanitaria, oggi, non è affatto un tabù».

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