Santo Stefano d’Aveto Nel paradiso del fondo (aspettando le altre piste)

Santo Stefano d’Aveto Nel paradiso del fondo (aspettando le altre piste)

Qui si scia solo sabato e domenica e il target è quello delle famiglie: «In settimana non c'è granché, non possiamo permetterci di aprire seggiovia e rifugio per pochi intimi». Si conoscono un po' tutti; gli uomini del Soccorso Alpino vegliano incondizionatamente e la stazione è movimentata da cinque addetti più un capo servizio. La seggiovia continua a sfornare sciatori, c'è chi punta il Prato e chi imbocca la «bretella» per fiondarsi sulla rossa. «Mediamente nei week end buoni abbiamo staccato fino a 1600 biglietti, 5 euro per tutto il giorno». Beh, mica male considerato che non è proprio il paradiso degli sciatori, «sì ma qui a rubarti l'anima è l'insieme. Andiamo!».
Salti sulla motoslitta che Squeri ha da mostrarti il miracolo. Ecco lo snow park (anche qui 5 euro) con tanto di gonfiabili e tapis roulant; di lato pista baby e campo scuola con cinque maestri di sci e lezioni a 30 euro l'ora. «Abbiamo battuto una pista da fondo tutto intorno». Vabbé, e poi? Il rifugio «Prato della Cipolla», nuovo nuovissimo, «realizzato a tempo di record grazie agli operai di Santo Stefano, che mica hanno guardato il tempo, ma lavorato e basta». Oggi l'odore del legno fresco, ma ai camini fuori a girare polenta e grigliare salsicce ci sono ancora gli uomini del paese, anziani, rossi di brace. Carlo Cella, il barista «pazzo» e le ragazze in cucina, pronti a servire polenta, salumi e formaggi di Santo Stefano a 10 euro tutto compreso. «Eh, ma in questo rifugio mica si mangia solo». Squeri, rude di montagna, è duttile e malleabile in quella parentesi di mondo, dove i suoi condividono il progetto di un impianto «che sia volano per il paese. Il fatto che la società-gestore della stazione sia comunale è una garanzia in più». All'accoglienza nel rifugio c'è anche la guida regionale Giuseppe Maggiolo, responsabile delle escursioni tematiche alla scoperta di quei siti di pregio con le ciaspole, fino al Penna e all'Aiona, da dove vedi il mare. Quindi rifugio e connessi, come il San Valentino con fiaccolata e il Carnevale; apertura infrasettimanale per gruppi di almeno venti persone.

Fuori, ti schieri tra i patiti del solarium, ma Squeri stuzzica: «Da Rocca d'Aveto parte la pista di fondo che da Pian Pendini arriva alla caserma del Penna: 15 chilometri battuta in alternato e in pattinato. Da provare!». Meglio il sole e quel clima familiare che farà così poco Cortina, ma tant'è...
MVC

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