Scandroglio (Fi): «Ridiamo un futuro a Ferrania dopo due anni di sinistra»

Le inaugurazioni e gli annunci non si fermano. Le uniche cose che si sono fermate sono i fatti concreti. Almeno finché c’è stato il governo Prodi a Roma e l’amministrazione Burlando in Liguria. L’analisi, spietata, è di Michele Scandroglio, coordinatore regionale di Forza Italia e deputato azzurro, che prende ad esempio il caso della Ferrania, la ditta della Valbormida che rischia di mettere in ginocchio l’economia di una vasta area del Savonese. «Giovedì prossimo, a Roma, il ministro Claudio Scajola ha convocato una riunione per riaprire il tavolo abbandonato in tutto questo tempo - parte subito all’attacco - Sono due anni e mezzo che tutti parlano di Ferrania e nessuno fa nulla, Prodi e Bersani, Burlando e compagni. Ci sono 450 dipendenti in cassa integrazione, un indotto enorme che aspetta che si faccia qualcosa al di là dei proclami, ma tutto è rimasto come lo aveva lasciato lo stesso Scajola al termine del governo Berlusconi precedente, con un accordo di programma cui non è mai stato dato seguito».
Giovedì l’incontro a Roma, ma non solo. Perché subito dopo, il ministro dello sviluppo economico ha già pensato a organizzare una riunione ai più alti livelli operativi, tra i vertici dell’amministrazione che si occupano di rilancio del territorio e dell’economia. Questo summit si terrà direttamente sul posto, a Savona, dal 10 al 12 dicembre, e avrà il compito di verificare la situazione reale. «Prendo spunto da quanto hanno fatto notare in questi giorni gli amici della Lista Biasotti e il nostro vicepresidente del consiglio regionale, Gino Morgillo - incalza ancora Scandroglio - Loro hanno puntato l’indice contro i facili annunci sugli investimenti anti-crisi frutto delle scelte di Biasotti o di piani di ordinaria amministrazione.

Io vorrei completare questa denuncia, visto che ancora una volta il centrosinistra fa pubblicità, annuncia, dice. Noi facciamo, grazie anche al ministro Scajola che per la Liguria è sempre pronto a richiamare l’attenzione del governo».

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