Tutto ha avuto inizio nella città di Sidi Bouzid, nel centro della Tunisia, con il gesto disperato di un ambulante che si è dato fuoco ed è morto per le ustioni dopo più di due settimane di agonia. Poi la protesta contro il carovita e la disoccupazione si è allargata al resto del Paese.
Sidi Bouzid Il 18 dicembre un giovane disoccupato tenta di darsi fuoco davanti all’edificio del governo per protestare contro la confisca da parte della polizia del suo banchetto abusivo di frutta e verdura. L’uomo morirà il 5 gennaio. Tutta la regione diventa intanto teatro di violenti scontri: il 26 dicembre a Regueb (a 37 km a sudest di Sidi Bouzid) e a Souk Jedid (a 15 km a sud) durante le proteste scoppiate proprio sull’onda del tentato suicidio dell’ambulante vengono dati alle fiamme una banca ed edifici pubblici, la guardia nazionale reagisce sparando colpi in aria. A Sidi Bouzid proteste e manifestazioni si susseguono, degenerando in scontri con diversi feriti. L’8 gennaio un altro venditore ambulante si è dato fuoco ed in gravi condizioni.
Menzel Bouzayane In questa città il 24 dicembre, durante un’altra manifestazione sfociata in scontri con la polizia, un ragazzo di 18 anni è stato ucciso da un colpo di arma da fuoco. Un altro dimostrante morirà il primo gennaio per le ferite riportate.
Tunisi La protesta si allarga alla capitale il 27 dicembre, coinvolgendo anche giovani laureati che chiedono il diritto al lavoro e la fine della corruzione, con una dozzina di manifestanti feriti. L’8 gennaio si tiene una grande manifestazione indetta dall’Unione Generale dei Lavoratori Tunisini per chiedere «pane e dignità ».
Gafsa zar Qui il 29 dicembre un altro giovane tenta il suicidio dopo aver chiesto inutilmente all’amministrazione locale di essere assunto.
Chebba Il 6 gennaio si impicca un muratore disoccupato malato, padre di due figli laureati e anche loro disoccupati.
Thala In questa città centro-occidentale della Tunisia, nella notte tra ieri e oggi, scoppiano violenti scontri tra manifestanti e polizia, con numerose vittime.
Kasserine Oggi nuove violenze anche a Kasserine.
I morti tra Thala e Kasserine sono una ventina. Nel corso delle settimane manifestazioni, proteste e tentati suicidi sono stati segnalati anche a Jendouba, nel nord del Paese, a Jbeniana, più a sud vicino a Sfax, e Metlaoui.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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