Roma - Si spaccano gli studenti, in corteo verso il Senato contro la rifomra Gelmini. Destra contro sinistra. Nel frattempo, però, il Senato si appresta a votare il discusso decreto Gelmini. E l'esito pare scontato."«Approveremo il decreto Gelmini sulla scuola così com’è, senza modifiche rispetto al testo che è passato alla Camera". Lo dice il capogruppo del Pdl a Montecitorio, Fabrizio Cicchitto.
Gli studenti di Milano: no a Di Pietro Le mobilitazioni contro i tagli all' università e la riforma scolastica del governo sono "un'onda anomala" che non può essere rappresentata dalla politica tradizionale. Per questo, la visita oggi del segretario dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro è segno di "debolezza e contraddizione" di chi "propaganda l'antipolitica contro le caste parlamentari e poi, approfittando della bufera, cerca consensi". Questo è il commento dell'assemblea degli studenti di Scienze politiche dell'Università Statale di Milano all'incontro avuto dall'ex Pm in facoltà. "La prerogativa e la forza di questo movimento è quella di essere reale e quindi irrappresentabile - spiegano gli studenti - fuori da ogni dinamica di partito e rappresentanza sterile e strumentale". L'assemblea critica quindi i tentativi "da più versanti di cavalcare l'onda da seduti in Parlamento".
Famiglia Cristiana contro il decreto Studenti e professori "hanno seri motivi per protestare" secondo Famiglia cristiana. "Per i tagli indiscriminati che colpiscono il cuore pulsante di una nazione come dice il filosofo Dario Antiseri. Nel mirino c'è una legge approvata di corsa, in piena estate. La dicitura è roboante: 'Riforma della scuola' più prosaicamente 'contenimento della spesa', a colpi di decreti, senza dibattito e un progetto pedagogico condiviso da alunni e docenti". "Non si garantisce così il diritto allo studio: prima si decide e poi, travolti dalle proteste, s'abbozza una farsa di dialogo" scrive in un editoriale del prossimo numero in edicola il settimanale dei Paolini. "Il bene della scuola (ma anche del Paese) - prosegue il corsivo - richiede la sospensione o il ritiro del decreto Gelmini. Per senso di responsabilità; l'ostinazione, infatti, è segno di debolezza. Né si potrà pensare di ricorrere a vie autoritarie o a forze di polizia".
Destra contro sinistra a Roma Si è diviso in due il corteo degli studenti medi partito da piazza della Repubblica per concludersi con un sit-in a piazza Venezia. A determinare la divisione - raccontano gli studenti dell'Uds - sono stati gli aderenti al Blocco studentesco, un'organizzazione di estrema destra, che ha preso la testa del corteo al grido di "Duce, Duce". A questo punto, gli studenti vicini alla sinistra hanno deciso di separarsi dal Blocco. Risultato: i giovani di destra si stanno dirigendo verso piazza Venezia per il sit-in, mentre lo spezzone con gli studenti di sinistra avrebbe deciso di dirigersi al ministero dell'Istruzione dove stanno confluendo altri ragazzi delle scuole medie romane.
La divisione Si è spaccato all’altezza di via Cavour il corteo che era partito alle 9 da piazza della Repubblica. Lo ha fatto sapere l'Uds. "Ad un tratto - ha raccontato Stefano dell'esecutivo nazionale dell'Uds, che partecipava al corteo - militanti di Blocco Studentesco, formazione vicina alla Fiamma Tricolore, a bordo di un camioncino con il megafono, hanno preso con la forza la testa del corteo, che era stato organizzato in maniera spontanea dagli studenti degli istituti del IV municipio". I promotori della manifestazione hanno tentato allora di distanziarsi dalla testa del corteo e, giunti a via dei Fori imperiali, invece di voltare verso piazza Venezia hanno tentato di voltare a sinistra verso il Colosseo, ma la deviazione non è stata autorizzata dalle forze dell’ordine, molti studenti non hanno capito che cosa stava succedendo e hanno continuato a seguire Blocco studentesco che ha organizzato un sit-in davanti al Senato. "Un corteo di un movimento in lotta contro la riforma Gelmini e i tagli alla finanziaria - conclude l’Uds - è stato strumentalizzato da gruppi di estrema destra, che hanno tentato di mettere il cappello ad un movimento antifascista, proprio loro che hanno votato chi sta al governo".
Controproteste Cortei, occupazioni e iniziative "creative" come lezioni all’aperto o in diretta sul web. Si apre così, in tante città italiane, la settimana decisiva per il movimento che si oppone al decreto del ministro Mariastella Gelmini, che dovrebbe essere approvato definitivamente il 29 ottobre. C’è anche chi "controprotesta" usando internet: sulle pagine di Facebook sono comparsi gruppi che si chiamano "Io voglio studiare" o "Occupate a casa vostra", mentre a Firenze sono state stampate 10mila cartoline indirizzate al rettore con gli analoghi slogan e alla Statale di Milano è in corso una raccolta di firme contro il blocco della didattica.
Manifestazioni Organizzate dagli studenti universitari, lezioni all'aperto si sono svolte in alcune piazze di Roma (anche di fronte al ministero dell'istruzione), ma anche a Napoli, dove hanno preso il via le trasmissioni della web-tv degli studenti dell'università Orientale occupata. È trasmessa sul web anche la maratona di 24 ore di lezioni organizzata a Firenze dagli studenti del polo di Scienze, trasmesse in diretta dal dipartimento di matematica Ulisse Dini. Maratona simile anche alla facoltà di sociologia di Trento e lezioni all'aperto pure a Bari, nella centrale piazza Umberto. A Milano hanno preso il via stamani le occupazioni degli istituti secondari, in molte altre città si sono svolti cortei di studenti medi. Sit-in a Palermo, dove la protesta si svolge davanti alla sede Rai. Cortei anche a Potenza.
Sapienza di Roma, stop a Matematica Il consiglio della facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali dell'università La Sapienza di Roma ha indetto "in sintonia con il senato accademico della Sapienza un periodo di sospensione mirata della attività didattica, dal 28 ottobre al 3 novembre prossimi". Lo rende noto la facoltà dell'ateneo. La decisione è stata presa "per fare fronte alla grave situazione che si è venuta creare e per discutere in maniera approfondita gli effetti che i provvedimenti contenuti nella Legge 133/2008 potranno determinare nella facoltà e, più in generale, nella Università italiana".
Il consiglio di facoltà "ha preso atto che numerosi ricercatori e professori della facoltà hanno ritirato, in segno di protesta, la disponibilità a tenere gli insegnamenti loro attribuiti per affidamento aggiuntivo e che conseguentemente i presidenti dei consigli di area didattica della facoltà hanno segnalato che i corsi non potranno svolgersi secondo quanto previsto nei manifesti degli studi e nella programmazione delle attività didattiche della facoltà per il corrente anno accademico".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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