Sette condanne per il genocidio di Srebrenica

Sarajevo. I giudici del Tribunale di Sarajevo per crimini di guerra hanno condannato ieri a complessivi 284 anni di reclusione sette serbo- bosniaci riconosciuti colpevoli di avere «coscientemente» partecipato al genocidio, perpetrato dalle truppe del generale Ratko Mladic a Srebrenica, nel luglio del 1995, quando furono trucidati oltre ottomila musulmani della città dichiarata zona protetta dell’Onu. Milenko Trifunovic, Brano Djinic e Aleksandar Radovanovic sono stati condannati a 42 anni, Milos Stupar, Slobodan Jakovljevic e Branislava Medan a 40 e Petar Mitrovic a 38 anni di reclusione. Quattro coimputati, invece, sono stati prosciolti. I sette condannati sono stati riconosciuti colpevoli di genocidio, partecipando, tra l’altro, all’uccisione di oltre mille prigionieri musulmani. Quello conclusosi ieri è il primo processo contro imputati di genocidio. In precedenza i giudici di Sarajevo avevano portato a termine 16 procedimenti per crimini di guerra, mentre sono sotto processo altri settanta imputati cosiddetti minori, compresi i 20 procedimenti avviati dal Tribunale internazionale dell’Aia e che il tribunale dell’Onu ha ceduto a quello di Sarajevo.

La procura sta ancora vagliando le oltre mille denunce per crimini di guerra commessi in Bosnia durante il conflitto (1992-95), che coinvolgono quasi diecimila sospetti. Dopo la cattura dell’ex leader dei serbi di Bosnia Radovan Karadzic il principale accusato ancora latitante è ora il carnefice di Srebrenica, il generale Ratko Mladic.

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