La showgirl sentita come testimone

Da Dubai, dove sarebbe in vacanza col «fidanzato arabo – ha detto ieri a “Un giorno da pecora” – uno dei tanti, e anche uno russo», rilascia interviste a destra e a manca. Ma quando tornerà in Italia Sara Tommasi, la soubrette invischiata nell’inchiesta della Procura di Napoli su un presunto giro di prostituzione e di banconote contraffatte, dovrà parlare, sì, ma con i magistrati. Sarà infatti interrogata dai Pm partenopei, che almeno allo stato attuale non la accusano di nulla, ma che vogliono fare chiarezza sui suoi sms, già puntualmente finiti in pasto alla stampa. Sui messaggi (deliranti a volte) partiti dal suo telefonino la Tommasi continua a ripetere la stessa spiegazione: «Il mio telefono è stato rubato in taxi, io l’ho dimenticato e subito dopo se n’erano appropriati: vuoi che sia stato il taxista, vuoi che sia stato un cliente, dopo 4 secondi, il telefono non c’era più. Da lì sono nati una serie di messaggini inviati a personaggi importanti che erano in rubrica ma non sono stati fattura del mio indice». La showgirl sarà sentita in qualità di testimone. Due giorni fa, su disposizione dei magistrati napoletani, è stata perquisita la sua casa milanese.

Ma il blitz non avrebbe prodotto risultati utili ai fine dell’indagine. Sempre due giorni fa gli inquirenti napoletani hanno anche perquisito l’appartamento di Giugliano (Napoli) dove abita Vincenzo Saielllo, alias «Bartolo», l’impresario al centro dell’inchiesta dei magistrati napoletani.

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