Il vicepresidente di Unioncamere Lazio (e presidente della Cciaa di Latina), Vincenzo Zottola, ha scritto al ministro del Turismo, Piero Gnudi per sollecitare interventi adeguati che salvaguardino lEconomia del Mare. Ricordiamo, tra laltro, che lo Stesso Zottola si è fatto promotore di un recente accordo tra le Camere di Commercio del Lazio e della Campania - la «Regio Prima» - proprio per la diffusione delle attività marinare.
«La recente misura per le unità da diporto - scrive Vincenzo Zottola al ministro Piero Gnudi - sta preoccupando in queste settimane lintero settore produttivo legato al mare. Tassare i proprietari di imbarcazioni, non per il possesso, ma per lutilizzo di un posto barca, significa colpire il lavoro di tutte le imprese operanti nei settori legati allEconomia del Mare come la nautica, la portualità e il turismo, che rappresentano i valori su cui lItalia potrebbe poggiare le basi del suo rilancio. La perdita complessiva di spesa dei diportisti si stima intorno ai 2 miliardi di euro a livello nazionale. A questo si aggiungono una perdita di occupazione intorno al 20% e una conseguenziale riduzione degli investimenti del 50%. Il rischio è quello di mettere in ginocchio un intero tessuto produttivo e di incoraggiare la migrazione di un bene prezioso come il transito e lo stazionamento di imbarcazioni allestero. Se 30mila di queste già ora si stanno muovendo verso altre nazioni europee, come la Croazia, la Slovenia, la Francia, la Spagna, la Turchia, la Grecia e il Nordafrica, possiamo facilmente pensare che nella prossima stagione ben poche, provenienti dal resto dEuropa e del mondo, decideranno di transitare in Italia, con evidenti e prevedibili gravi danni in primis proprio per il turismo. È difficile ipotizzare che chi abbia la possibilità di scegliere approdi a qualche chilometro oltre il confine italiano scelga di rimanere nel nostro Paese.
Come dire: caro ministro, non buttiamo a mare le risorse naturali che potrebbero rilanciare il Paese.
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