C'è chi perde la testa per le bellezze di Sicilia e c'è chi invece le «teste» le ritrova. Questa è la storia di Piazza Armerina e della vicina Morgantina, luoghi cari alla civiltà ellenica e romana, che hanno ereditato reperti unici, per secoli sepolti nella terra, poi ritrovati, trafugati, venduti e finalmente oggi, dopo viaggi e peripezie, restituiti alla memoria di questo affascinante angolo di Sicilia.
Atterrando a Catania con un poco di fantasia si sente già il profumo di zagara, ma è necessario lasciare la costa e avventurarsi verso il centro dell'isola. Non lontana, ma già in territorio di Enna, sorge Piazza Armerina e poco fuori dal centro abitato ecco una meraviglia rimasta coperta per oltre 700 anni: la Villa Romana del Casale, oltre 3.500 metri quadri che celano pavimenti a mosaico preservati nel tempo, eccezionali capolavori, dimostrazione di ricchezza, fortuna e amore per l'arte. Il cortile con le colonne corinzie è di nuovo aperto al pubblico per rivedere la «basilica», enorme salone anticamente usato per funzioni pubbliche, protetto da una nuova cupola architettonica e ancora in fase di restauro. Grazie a numerose passerelle sarà possibile ammirare le «donne in bikini», l'immagine di vita sportiva nel mosaico di una stanza degli ospiti o entrare nel triclinio fra le tessere dipinte con le leggende dei giganti o di Ercole.
Un vero «ritorno a casa» è quello che riguarda la vicina Aidone. Direttamente dal Paul Getty Museum di Malibu, è da poco rientrata ed esposta al pubblico presso il Museo Archeologico una delle statue antiche forse meglio conservate, risalente al 420 a.C circa e attribuita ad un discepolo di Fidia. Si tratta della grande dea (anche per le dimensioni, è alta 220 cm), probabilmente una giovane Afrodite o Persefone, più nota come «Venere di Morgantina». Il museo comprende l'omonima area archeologica: fondata su una collina da una tribù sicula nel XI sec. a.C., Morgantina fu poi dominata dai Greci. Gli scavi condotti dagli americani nel 1955 hanno riportato alla luce una città intatta, estesa per ben 12 chilometri quadrati, nella quale spiccano strutture della polis come il teatro, il gymnasium e abitazioni con mosaici, come la «casa del saluto», sul cui pavimento si legge la scritta «EYEXEY» (Benvenuto). Per chi vuole farsi rapire dai suoi tesori, il museo custodisce anche gli acroliti, due statue (forse la stessa Persefone e la madre Demetra, venerate presso il santuario della città) con le estremità in marmo (testa, mani e piedi), straordinariamente rimaste intatte o l'incredibile serie di argenti, trafugata e rinvenuta fra i pezzi del Metropolitan Museum of Art di New York .
Se parliamo invece di «teste» che la città non intende perdere e in particolare una che pare non fermarsi mai, c'è quella di Giovanni Mazzarino, pianista, arrangiatore, compositore e direttore artistico del «Piazza Jazz 2011», l'importante festival che dal 28 al 31 luglio porterà a Piazza Armerina grandi interpreti musicali del genere, impegnati in caffè-concerto e spettacoli. Spazio anche per i giovani studenti e gli artisti emergenti, che avranno l'occasione di perfezionare lo studio di strumenti e partecipare a workshop di storia del jazz, ritmica e musica d'insieme. Fra gli ospiti d'onore Stefano Bollani con il suo pianoforte, il celebre Steve Swallow e l'amato Gino Paoli. Informazioni e programma completo su www.piazzajazz.it.
Dopo il festival, si continua con gli eventi d'agosto: il 5 e 6 c'è «Morgantina rivive», nel quale oltre duecento figuranti ripopolano l'agorà mostrando le consuetudini dell'antica civiltà greca, oppure il 12, 13 e 14 non perdete il «Palio dei Normanni», rievocazione della battaglia fra cavalieri cristiani e saraceni per la conquista di Sicilia.
Se anche voi amate larte non rinunciate a una camera presso Suite D'Autore, l'albergo-galleria che si affaccia sulla piazza della cattedrale, nel centro storico: una notte da 100 euro a persona (www.suitedautore.it). Se preferite il relax della campagna e la cucina tradizionale scegliete l'Agriturismo Salemi (formula B&B per coppie da 90 euro, www.agrisalemi.
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