La rete ferroviaria italiana è la più sicura dEuropa e anno dopo anno migliora, come testimoniano le statistiche dellUic, lorganismo internazionale che raccoglie i valori di tutte le ferrovie del mondo. Un record non casuale, ma conseguenza diretta della politica aziendale di Rfi, Rete ferroviaria italiana, la società dellinfrastruttura del gruppo Ferrovie dello Stato, che privilegia la sicurezza della circolazione e quindi dei viaggiatori.
Un risultato ottenuto, puntando sulla costante evoluzione tecnologica tesa non solo al miglioramento della rete esistente, ma anche allo sviluppo parallelo di progetti allavanguardia sulla nuova rete Alta velocità/Alta capacità.
Il gruppo Fs infatti, al momento, sta traghettando lItalia verso lAlta velocità ferroviaria: il primo passo è avvenuto lo scorso dicembre con lattivazione e lapertura al pubblico della prima linea Roma-Napoli. Poi è stata la volta della Torino-Novara, inaugurata lo scorso febbraio per le Olimpiadi invernali di Torino.
Prima in Europa, Rfi ha applicato la tecnologia Ertms di Livello 2 che, oltre a essere interoperabile, assicura la massima protezione ad alte velocità (il sistema è stato testato con successo fino a 350 km/h), grazie a sistemi tecnologici di concezione innovativa che consentono di monitorare istante per istante la corsa del treno, comandando in maniera automatica la frenatura nel caso in cui non tutti i parametri di sicurezza fossero rispettati.
La nuova rete si chiama Alta velocità/Alta capacità, perchè permetterà non solo alle persone di muoversi più velocemente, ma anche a una quantità maggiore di merci di essere spostata più efficientemente, accelerando leconomia del Paese e decongestionando, al tempo stesso, rete ferroviaria tradizionale e rete stradale.
Parte integrante del progetto sono le nuove stazioni Alta velocità, che hanno rilanciato Rfi come protagonista dellarchitettura del Terzo Millennio.
Nel futuro delle ferrovie non cè solo lAlta velocità. Per mantenere il primato di rete più sicura dEuropa infatti si devono migliorare, giorno dopo giorno, anche le linee tradizionali. Il programma di aggiornamento, rivisto e rilanciato nel gennaio 2005, prevede che - entro il 2007 - il sistema Scmt sia installato su oltre 10.500 chilometri dei 16.
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