La sinistra attacca Calderoli ma si è dimenticata di Ocalan

In merito alla vicenda dell’ex ministro Calderoli, l’onorevole D’Alema e il compagno Diliberto con contorno di Verdi hanno dichiarato di giudicare insufficienti le dimissioni. Forse non ricordano che hanno patrocinato uno degli incidenti diplomatici più gravi della storia della Repubblica, quello dell’asilo politico al terrorista Ocalan (voluto da Diliberto e dai comunisti al governo e avallato dal presidente D’Alema) che, successivamente alle rimostranze della Turchia e all’assedio alle nostre sedi diplomatiche, si risolse con la «consegna», mascherata da espulsione dello stesso Ocalan alla Turchia.

Io penso che chi conduce la politica in base a scelte ideologiche, chi si considera simultaneamente un politico di lotta e di governo (e oggi, anche l’onorevole D’Alema che si dichiara terzista sull’Irak e che con un teorema assurdo dichiara che la colpa di quanto è accaduto a Bengasi è riconducibile alla posizione filo-Usa sull’Irak del governo italiano) sia molto più pericoloso di chi, come il ministro Calderoli, abbia deciso di fare propaganda a favore della libertà in modo improprio, dimenticando di essere simultaneamente un ministro della Repubblica a cui vengono richieste una prudenza e un’attenzione particolari.

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