In Somalia «Stanchi per il Ramadan» E lo 007 francese scappa dai suoi rapitori

Forse stanchi per le privazioni imposte dal mese sacro di Ramadan, i suoi rapitori si addormentano di un sonno pesante e lui ne approfitta per fuggire. È la storia dello 007 francese, sequestrato a luglio in Somalia e da ieri libero. Marc Aubriere, soprannominato «l’agente Jeff», rapito il 14 luglio da guerriglieri islamici a Mogadiscio, assieme ad un collega racconta così la sua esperienza: «Dormivano, stanchi per il Ramadan, così ne ho approfittato e sono scappato, senza violenza». In Somalia la polizia dice che ha ucciso tre rapitori, un membro delle milizie del gruppo islamico Hezb al-Islam afferma che è stato pagato un riscatto, una decina di versioni si sovrappongono ma quella rilasciata da Marc a Radio France International (RFI) mette d’accordo tutti, soprattutto conferma quella del ministero degli Esteri francese: «È evaso senza uccidere nessuno e nessun riscatto è stato pagato». Marc, che era in mano a rapitori legati da un lato all’Hezb al-Islam, movimento politico islamico che contrasta il governo provvisorio del moderato Sharif Cheikh Ahmed, e dall’altro ai guerriglieri del gruppo Al Shabaab, vicino ad al Qaida, è stato accolto nella sede dell’Amisom, la missione dell’Unione Africana in Somalia.

La sua fuga è quella di un eroe: «Se avessi aperto il fuoco contro i nemici altre guardie mi avrebbero abbattuto - spiega a RFI - ho camminato al buio per quasi cinque ore orientandomi grazie alle stelle per raggiungere la zona sicura. Mogadiscio, di notte, è deserta e i soli uomini che si incontrano sono armati», spiega. Poi l’agguato: «Hanno cominciato a sparare, mi sono messo a correre e mi sono nascosto, per fortuna mi hanno mancato».

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