«Spesa tutta lombarda contro smog e caro-vita»

Costano meno e sono più sicuri: sono i prodotti alimentari locali. Proprio da questa consapevolezza è nata una proposta di legge bipartisan, presentata in Consiglio regionale dal Verde Carlo Monguzzi e dal presidente della Commissione attività produttive Carlo Saffiotti (Fi), con il sostegno di Coldiretti e Legambiente.
L’obiettivo è incentivare la vendita e il consumo di prodotti agricoli a «chilometri zero» per risparmiare denaro, ridurre l’inquinamento e sostenere l’agricoltura locale. Secondo una stima di Coldiretti, infatti, nel 2008 l’aumento della spesa alimentare delle famiglie italiane si attesta intorno ai 332 euro l’anno, senza tener conto degli effetti della crisi economica. Un aumento legato principalmente ai costi della logistica e della distribuzione commerciale: per ogni euro sborsato dai consumatori, solo 17 centesimi giungerebbero nelle mani degli agricoltori, gravati, tra l’altro, dai costi crescenti di materie prime ed energia, 23 andrebbero all’industria alimentare e ben 60 centesimi verrebbero spesi per trasporto e distribuzione. Ma non è solo questione di portafoglio. Basti pensare che il viaggio aereo di un chilo di frutta dall’Argentina a Roma produce ben 16 chili di anidride carbonica e che un pasto medio percorre più di 1900 chilometri prima di giungere sulle nostre tavole, con gravi conseguenze sull’ambiente.
Sono stati questi dati a suggerire ai promotori una proposta di legge che si articola in quattro punti principali. Innanzitutto un incentivo ai gestori dei servizi di ristorazione collettiva pubblica (ospedali, Asl, scuole, Comuni, Province. Regione) perché impieghino almeno il 50% di prodotti di origine lombarda. In secondo luogo provvedimenti che favoriscano la vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli, anche attraverso gli ormai noti farmer market, così da ridurre i rincari di filiera e offrire prodotti freschi. Terzo riservare una parte dei mercati comunali per la vendita di prodotti regionali, mossa che, secondo gli ideatori della proposta, dovrebbe a quel punto indurre la grande distribuzione a fare altrettanto, spinta da logiche di mercato. Ultima ma non meno importante l’introduzione di un particolare marchio per «griffare» i prodotti lombardi, consentendo così ai consumatori di distinguerli e scegliere «cibi più sani, più saporiti e più controllati, ma meno costosi», ha sottolineato Carlo Monguzzi.


Sostegno alla proposta, che i promotori sperano venga approvata per l’inizio del 2009, anche da Sergio Cannavò, vice presidente regionale di Legambiente e dal presidente Coldiretti di Milano-Lodi Carlo Franciosi, secondo il quale l’iniziativa servirà «al mondo agricolo lombardo per far scoprire ai cittadini la qualità dei suoi prodotti».

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