Prima visione

Quattro decadi, due continenti, tre mogli, un padre cafone (Dustin Hoffman, qui notevole) e un amico per la pelle ballano il valzer nei ricordi alcolici di Barney Panofsky (Paul Giamatti, molto bravo), produttore ebreo di Montreal, che traduce le sue esperienze in sitcom triviali. C’è dunque di che pascersi, mentre il rabbioso canadese Barney, fumando sigari Montecristo e scolando whiskey al bar Grumpy’s, scorre la propria vita a uso dello spettatore e fornisce una versione personale di fatti realmente accaduti. Come l’assassinio del suo miglior amico e, naturalmente, il primo sospettato è lui, il bisbetico Panofsky, che all’occasione assumerà un detective e continuerà a chiamare una delle ex mogli al telefono, nel cuore della notte.
Perché, se Barney ha casa piena di foto di famiglia, soldi in tasca e donne a volontà, resta drammaticamente solo, davanti al bicchiere? Perché la vita, qui pennellata con mano ferma da Richard J.Lewis (al suo secondo film), è tutt'altro che una cosa meravigliosa, nonostante la cinica eleganza mentale con cui il protagonista affronta la vecchiaia. Chi ha letto il bel libro di Mordecai Richler (Adelphi), dal quale è tratto questo cinemanifesto della delusione pura, troverà espunta ogni amarezza letteraria e stemperato il mirabile studio di carattere, che ha in Giamatti e nei suoi occhi liquidi da pesce l’unico interprete possibile.
Poi c’è la grazia di Miriam (Rosamund Pike), la terza moglie pronta a domare la memoria rancorosa di Barney, oltre ai suoi vizi. Non era facile confrontarsi col bestseller di Richler, ma l’operazione riesce per il talento degli interpreti e perché ognuno di noi ha messo, almeno una volta, il filtro alla memoria, sicché il tema universale commuove. Magari i personaggi di contorno (dal detective alle prime due mogli)appaiono superflui, data l’insistita soggettività dell’«eroe» centrale - di fatto un uomo come tanti - e la colonna sonora, qua e là, si fa invadente.

Ma si tratta di dettagli trascurabili, di fronte a scene-madri come quella in cui Barney e suo padre, ex poliziotto rozzissimo, strologano in libertà, privilegiando i sentimenti. Un film specchio della vita: dolorosa, incomprensibile, comunque magica.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica