Spiagge libere invase dall’immondizia per «colpa» della crisi

Ormai si sa: la crisi ha cambiato le abitudini dei genovesi. Se un tempo una giornata di relax in uno stabilimento balneare non incideva in modo così netto sul budget mensile, adesso la musica è cambiata. Ed ecco che le mete più ricercate sono diventate le spiagge libere, le low cost, ove armati solo di ombrellone e asciugamano si può godere il mare, magari con meno comfort, ma tutelando maggiormente i propri risparmi. Insomma: l'estate degli italiani, dei genovesi, ai tempi della crisi vede come assolute protagoniste le spiagge libere, prese letteralmente d'assalto da giovani e famiglie. Ma un sovraffollamento di questa entità, ha portato a conseguenze ben precise che hanno messo in seria difficoltà aziende come Amiu e le cooperative sociali a cui questa si affida per la pulizia dei litorali. Il motivo è racchiuso nell'equazione: sovraffollamento di persone uguale quantità massiccia di spazzatura in più. Fonti Amiu hanno fatto sapere che la quantità dei rifiuti sulle spiagge genovesi ha registrato un'impennata del 30% in pochissimo tempo, costringendo le cooperative sociali ad aumentare immediatamente il numero e la durata degli interventi, per evitare che la situazione degenerasse.
«La spiaggia di Nervi (quella piccolina alla fine della passeggiata) nel fine settimana è invasa da più di 200 persone - ha spiegato Osvaldo della società sportiva S. Ilario - i bidoni della spazzatura sono solo due e così si formano dei mucchi di sporcizia per terra, che portano odori nauseabondi. Ho chiesto alla cooperativa che si occupa della pulizia della spiaggia di aggiungere altri recipienti, ma non ho ancora avuto risposte. Credo che neanche loro si aspettassero una cosa del genere. I frequentatori delle low cost sono aumentati e in più si portano tutto da casa per risparmiare. Un cocktail letale».
Analogo problema nella spiaggia di Murcarolo, a Quinto, dove però il pronto intervento della società sportiva omonima ha evitato il peggio. «Abbiamo aggiunto immediatamente tre bidoni nella parte di spiaggia che ci è stata data in concessione - ha raccontato il presidente Gianni Costa -. Appena constatato l'aumento di flussi di persone, siamo corsi ai ripari». Situazione ben diversa nella distesa sabbiosa di Scalo Quinto dove Marco Cuttica, presidente della limitrofa società sportiva canoistica, ha denunciato più volte un aumento senza precedenti dei rifiuti.
«È da tempo che faccio notare il problema - ha ricordato Cuttica - I bidoni sono stati aggiunti nella parte destra della spiaggia, ma bisognerebbe fare lo stesso anche nella sinistra dove nel fine settimana si concentrano tante famiglie. Ormai qui al mare si trovano solo "posti in piedi". È ovvio che la spazzatura si sia moltiplicata. Il problema vero è che questo aumento va combattuto subito o si rischia che quella che non viene smaltita, perché non riposta nei bidoni pieni sin dalle prime ore del pomeriggio, finisca sotto la sabbia o incastrata fra i massi danneggiando irrimediabilmente gli equilibri naturali della spiaggia».
Ed è proprio per questo che molti soci delle società sportive, pensionati o vecchi pescatori, si impegnano quasi quotidianamente nella pulizia della parte del litorale frequentato.
«I dipendenti delle cooperative sociali hanno indubbiamente intensificato gli interventi a Voltri - ha confermato Carmine, pescatore ponentino - ma l'apporto dei volontari era ed è tutt'ora fondamentale per la salvaguardia delle ormai poche spiagge libere. La verità è che bisognerebbe puntare maggiormente sulla differenziata. Solo a Chighizola, che io ricordi, ci sono i bidoni diversificati, ma sono troppo distanti dalla riva e così la gente ammassa tutta la spazzatura vicino a quelli comuni che attirano topi e insetti di ogni genere. Senza contare che, in estate, se la spazzatura non viene tolta nel breve periodo, marcisce al sole e immette nell'aria sostanze tossiche. Poi, ovviamente, c'è anche tanta inciviltà…».
Amiu, inoltre, ha fatto sapere che nelle ultime settimane ha chiesto che le cooperative si mobilitassero anche nel fine settimana, e con più operatori, per evitare gli ammassamenti classici del week end.

Ma la sensazione, anche sentendo le testimonianze raccolte, è che il fenomeno abbia preoccupanti margini di crescita. «A luglio ci sarà il boom di studenti e famiglie, come ogni anno. Bisogna mettere le mani avanti o si rischia che le spiagge diventino impraticabili», ha commentato Erasmo Lo Piccolo, storico ristoratore voltrese.

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