La Cabrio con la «sciarpa» che scalda i passeggeri

Guidare sotto la neve con la Mercedes Classe E «open» è un piacere. E quando spunta il sole...

Gabriele Villa

Chamonix Mont-Blanc Bella scoperta. O, meglio, bella e scoperta. Senza particolari timori reverenziali, al cospetto dei 4.810 metri del Monte Bianco, la vetta più alta d'Europa. Bella e scoperta, la Mercedes classe E 220D cabrio 4Matic che, in pieno inverno, abbiamo voluto deliberatamente scegliere, sicuri della sua affidabilità, per divertirci con una galoppata di oltre 300 chilometri, da Milano a Chamonix e poi fin nel cuore dell'Haute Savoie. Motivo? Mettere all'angolo i preconcetti, sbugiardare gli habitué del birignao della diffidenza e mostrare e dimostrare loro come una cabrio, una cabrio della Stella, sia un'auto per tutte le stagioni. Chiusa sotto la neve che scende copiosa, aperta quando i fiocchi svaniscono nel cielo più azzurro. E, soprattutto, calda come un buon nido ovattato. Sempre comunque. Partenza da Milano, dunque, e percorso in modalità Sport plus per dare libero sfogo, nel rispetto dei limiti ovviamente, alle scalpitanti potenzialità della vettura. Nessuna nuvola all'orizzonte almeno fino a Courmayeur, dove prima di varcare il confine, merita una sosta, nell'itinerario che vi consigliamo, un viaggetto a bordo della SkyWay.

In soli 15 minuti arriverete ai 3.466 metri di Punta Helbronner. Pensate che durante tutta la salita il continuo movimento rotatorio delle quattro cabine vi consentirà di godere di un panorama unico a 360 gradi non solo sul Monte Bianc, ma anche sulle vette circostanti, il Cervino, il Monte Rosa e il Gran Paradiso. E intanto la cabrio classe E è lì che ci aspetta, pronta a offrirci cielo dopo cielo. Una serie di tornanti ed eccoci all'ingresso del Tunnel del Monte Bianco per passare in Francia.

Il meteo, che ci aspetta oltre i 12 chilometri del Traforo, è esattamente quello che vogliamo: neve e ancora neve.

E, puntualmente, all'uscita tra i mezzi spazzaneve che ci ronzano attorno, la nostra cabrio respinge silenziosamente ogni fiocco, ci isola dal mondo e ci regala sensazioni uniche muovendosi con agilità su un fondo che la nevicata in corso dovrebbe rendere ancora più insidioso, se non altro per la successione di tornanti che conducono verso la capitale dell'Alta Savoia. Ma essendo una 4matic, no problem. L'indomani è un sole splendente a chiedere alla cabrio di diventare subito uno cabrio. E allora che la passerella della Stella cominci. D'altra parte, a proposito di stelle, siamo o non siamo nella culla dell'alpinismo? Nella località montana che figura nel ristretto gruppo delle città alpine stellate della catena Best of The Alps con i suoi 200 chilometri di piste e 80 impianti di risalita? Temperatura esterna piuttosto rigida, meno 6,5 gradi, e capote che in 20 secondi si apre anche a 50 km orari e ci regala l'azzurro delle Alpi, mentre sfiliamo davanti alla funivia dell'Aguille du Midi. Completamente e radiosamente scoperti, ma all'interno termicamente pasciuti e coccolati grazie all'Airscarf, un soffio caldo, che fuoriesce dalle prese di sfogo nei poggiatesta, avvolge il collo e la nuca del guidatore e del passeggero anteriore come una sciarpa invisibile.

È possibile impostare la temperatura desiderata scegliendo fra tre diversi livelli. Stesso discorso per i sedili riscaldati e un'attenzione in più con il frangivento automatico Aircap, che si compone di un modulo elettrico a lamelle integrato nel telaio del tetto e di un frangivento elettrico posizionato dietro i sedili posteriori.

Come in uno spot, un'intera e simpaticamente chiassosa scolaresca che esce dalla stazione ferroviaria di Chamonix si ferma, sorpresa, ad ammirare lo spettacolo di questa cabrio fuori stagione.

«Manca solo la raclette», urla uno dei ragazzi. Già, buona idea, ma almeno lasciatemela parcheggiare.

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