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N otte di rigori e di veleni, notte di fischi che assediano la panchina di Benitez, notte di turnover cervellotico o indispensabile (per la Roma sono 8 iscritti alla lista del pronto soccorso). Se ne può discutere fino a domani perché a Torino prima che Vidal impacchetti il successo numero 4, ci sono due penalty piuttosto vistosi. Quello fischiato è forse il più discutibile. Proprio come a San Siro (gioco fermo sulla trattenuta dell'atalantino) dove Palacio spreca dal dischetto. È anche la notte in cui Max Allegri può staccarsi dal passato ingombrante di Antonio Conte: i suoi 12 punti, senza gol subiti, sono il capitale da mettere in cassaforte nell'attesa del duello con la Roma che ha rischiato di fermarsi a Parma proprio davanti a un giovanotto passato dalle parti di Vinovo, De Ceglie. Il distacco tra le due grandi rivali del torneo sembra rappresentato dalla difesa: quella della Juve blinda la porta di Buffon, quella romanista, senza Astori, senza la protezione di De Rossi, cede all'artiglio dell'ex juventino prima del capolavoro di Pjanic che rimette tutto a posto. Parità di punti garantita. Si rivedranno per il prossimo scontro finale.

I fischi del San Paolo sono la cornice di Benitez che prende appunti in panchina mentre il suo Napoli traballa e affonda sotto i oclpi del giovanissimo Belotti, un baby finito sul taccuino dell'under 21, da seguire con grande attenzione. Prendere 3 gol, e tutti allo stesso modo, facendosi affettare dalla velocità del Palermo, è la conferma di limiti che riguardano proprio l'organizzazione difensiva. Anche a Napoli ci sono, dietro una difesa colabrodo, polemiche feroci per un rigore negato ai napoletani.

L'Inter fatica a domare la resistenza dell'Atalanta ma sale in classifica dietro le grandi, in compagnia della Sampdoria che rappresenta la rivelazione a questo punto della stagione, appena nata, naturalmente. Mazzarri perde Icardi ma è Osvaldo che gli spiana la strada verso la zona Champions sotto gli occhi di Thohir, arrivato giusto in tempo per godersi la felice serata. Nella squadra di Mihajlovic, se non ci sono attaccanti di grido, a rimpiazzarli possono provvedere anche qualche difensore come Gastaldello, in gol da centravanti. Bisogna arrangiarsi a certe latitudini: questo è il messaggio che arriva dall'altra Genova.

Si svegliano anche un paio di bomber per la serie usato garantito: Matri col Genoa a Verona, Quagliarella a Cagliari. Basta avere pazienza. Come per Hernanes, considerato già fuori dal giro interista e invece autore di una grande sventola.

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