il commento 2 Buon veleno a tutti E Zeman contro tutti

di Riccardo Signori
M ortifichiamoci così, senza rancore. Il campionato riparte con la Juve campione d'Italia, ma chi ci sta pensando? Nessuno, forse nemmeno gli juventini. Economicamente siamo con l'acqua alla gola, i bilanci delle squadre che contano ondeggiano fra il rosso e l'arancione, Abete e Petrucci urlano alla luna, trattiamo regole e giudici come fossero spazzatura, abbiamo perso campioni, stiamo importando mezze figure, e siamo già al tutti contro tutti. Filosofia sportivamente ineccepibile, peccato non si applichi al gioco del pallone. Ma solo a quello dei veleni. Direte: parlare di veleni nel calcio diventa un po' banale. Quando mai non ci abbiamo sguazzato? Ma stavolta non è lo stantio di un'idea a preoccupare. Piuttosto quel ritrovare tutti pistole alla mano, si tratti di difendere una maglia, una stagione o soltanto un allenatore sbadato. Non c'è più differenza, non c'è più una scala di valori nemmeno nell'instillare il veleno, non c'è più gente che capisca fin dove si può arrivare e dove stia il limite invalicabile. La Juve tornata al vertice del campionato poteva riportarci al tempo antico, alla tradizione di un certo calcio e alla sua leadership. Invece Agnelli e Conte ci hanno infilato nel tempio dei veleni. L'anno scorso parlando di Inter, quest'anno parlando di calcio artefatto. Conte innocente? Conte colpevole? Non era un problema della Juve. Ed invece lo è diventato, facendo danni a blasone, squadra, società. Eccesso di populismo. Le squadre restano, gli allenatori possono tranquillamente passare. Si vince con i campioni, i tecnici sono uno strumento. John Elkann l'ha capito ed ha provato a tirar il freno. Invece l'Agnellino c'è subito ricascato dando la sensazione di non aver gran senso della strategia.
Il caso Conte-Juve nasconde l'altro grosso problema: quanto credere a un campionato dove chiunque ci metta mano ti porta all'illecito e dintorni? Quante partite saranno vere e quante false? Perchè tifosi e televisioni non vengono mai rimborsati dell'inganno subito? Dovremmo domandarcelo ad ogni inizio e ad ogni fine di campionato, ma oggi una volta di più. Si parte nell'incertezza di alcune sentenze, nell'attesa di altre. Ora i problemi degli arbitri bravi o un po' miopi, del gol- non gol, del fuorigioco si o no, sembrano lontani, quasi bambinate. Gli arbitri saranno sei, ma sbaglieranno ugualmente. E allora si parlerà di incompetenza, incapacità, intramontabile effetto Moggi. La Supercoppa italiana e il presidente del Napoli, in particolare, ci hanno già spiegato dove andremo a sbattere. Lo sport al di sotto di tutto, il fair play ai minimi storici. Torna Zeman e già s'ode stormir di fronde. Juventini di stirpe antica non hanno dimenticato le sue accuse. E lui ricomincia a divertirsi: veleno sottile e strisciante. Chi ha sense of humor si divertirà. Altri meno. L'effetto Zeman somiglia all'effetto Inter d'estate di una decina di anni fa: già campioni prima di cominciare. Poi l'intoppo, gli intoppi, il destino cinico e baro... E se una volta nella vita Zeman riuscisse a vincere...
Difficile pensare qual campionato ci aspetti davanti a tanta mediocrità tecnica (e umana), gestionale e strategica. La Juve che cerca un cannoniere e si rivolge a Dzeko o Llorente dice tutto. Il Milan si è liberato dei campioni, rischiando la depressione.

L'Inter è in stile Moratti: un Recoba (Cassano) per divertirlo, magari nel giardino di casa, e il resto si vedrà. Sarà un campionato divertente: povero (anche tecnicamente) ma pieno di lotta, pathos. Le grandi saranno un po' meno grandi e le piccole un po' meno piccole. Eppoi... buon veleno a tutti.

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