Come conciliare lesigenza di ridurre limpatto ambientale con quella di salvaguardare le alte prestazioni che sono connaturate alle vetture di prestigio? La risposta delle grandi case automobilistiche si sta orientando sempre più in direzione dell'elettrificazione parziale dei sistemi di propulsione. Lunica capace al momento di assicurare un compromesso accettabile anche sotto il profilo del prezzo.
Certo, può far storcere il naso a qualcuno il pensiero che berline da 50mila euro, ma anche da 70 e fin oltre 100mila, possano accedere senza pagare il ticket a zone a traffico limitato come lArea C di Milano, ma è indiscutibile lelevata efficienza di queste vetture, vera dimostrazione viaggiante delle tecnologie più avanzate per il risparmio energetico applicate alle auto.
Dallintroduzione dei primi modelli sul mercato, oltre un decennio fa, le ibride non sono mai andate oltre un ruolo di nicchia. E ancora oggi lofferta non si può dire ampia, neppure nellalto di gamma. Tuttavia è un fatto che i precursori giapponesi - liquidati a suo tempo con bonari sorrisi di compassione se non derisi - sono stati seguiti più recentemente sulla stessa via dai principali produttori di vetture «premium», tedeschi in primis, ma non solo. E per fine anno è attesa la presentazione di una supercar (la prima Ferrari ibrida, erede della Enzo) che si annuncia come un vero e proprio manifesto della capacità del «made in Italy» di rispondere alle sfide del futuro. Nellattesa, la clientela più responsabile e consapevole - oltreché con unadeguata disponibilità economica - può volgere le proprie attenzioni a una granturismo deccellenza come la Porsche Panamera, offerta nella versione Hybrid con 380 cavalli di potenza, 270 km/h di velocità massima e 7,1 litri ogni 100 km di consumo medio dichiarato, al prezzo di listino di 111.186 euro. Oppure, nello stesso range di prezzo, a una classica ammiraglia: la scelta spazia, in tal caso, tra la Mercedes S 400 Hybrid, la Bmw Serie 7 Active Hybrid (entrambe offerte anche nella versione a passo lungo), lAudi A8 Hybrid (di prossima introduzione) e la Lexus Ls 600h.
Un gradino più sotto - e più a portata di conto in banca - si collocano di nuovo due tedesche (lAudi A6 Hybrid Tiptronic e la Bmw Serie 5 Active Hybrid) e altrettante giapponesi (lInfiniti M35 h GT e la Lexus Gs 450h). Fin qui le ibride che al motore elettrico ne associano uno a benzina, mentre alla doppia alimentazione a corrente e a gasolio si affidano per ora (in attesa del lancio della Mercedes E 300 BlueTech) solo le berline di rappresentanza del gruppo Psa (la Peugeot 508 Rxh e la Citroën Ds5 Hybrid4) accreditate del consumo di soli 3,8 litri ogni 100 km e dell'emissione di appena 99 g/km di C02.
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